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La Juventus deve ridurre le spese e quindi apportare tagli al bilancio: Vlahovic può andare via ma rischia anche un altro big

I conti prima di tutto. Alla Juventus l’ad Damien Comolli lo sa benissimo. Prima di lui anche Cristiano Giuntoli era stato indottrinato per bene dalla proprietà. D’altronde, dopo il caos Prisma e le spese folli della precedente gestione, John Elkann ha chiuso i forzieri. Non si può spendere più cifre folli, tantomeno elargire stipendi da top club inglesi o spagnoli. Bisogna ridimensionare, anche perché sulla Juventus c’è l’occhio vigile dell’Uefa per quanto riguarda il Fair Play Finanziario.

L’ad ha avuto un diktat ben preciso: serve la parità di bilancio entro il 2027. Un’operazione non da poco, impossibile da raggiungere senza la qualificazione alla prossima Champions League. Da qui l’esonero doloroso di Tudor per puntare su Luciano Spalletti: con il tecnico di Certaldo vi sarebbero più chance di centrare almeno la quarta posizione. Per vincere, poi, ci sarà tempo.

Se la qualificazione alla prossima edizione della Champions League è prioritaria, sarà necessario anche dare una sforbiciata netta al monte ingaggi. I bianconeri al momento spendono circa 70 milioni di euro netti per gli stipendi che fanno circa 120 milioni al lordo. Una cifra non più sostenibile.

Juve, Vlahovic costa 24 milioni l’anno

E quando si tratta di tagli, il nome principale è quello di Dusan Vlahovic. Il bomber serbo è il più pagato nella rosa, con un ingaggio da 12 milioni di euro netti fino al prossimo giugno. Va da sé che con 24 milioni lordi a bilancio, un suo addio nel prossimo giugno darebbe ampio ossigeno alle sofferenti casse bianconere.

L’ex Fiorentina, però, è decisamente in buona compagnia. Tra i calciatori che guadagnano di più c’è anche Weston McKennie, 2,5 milioni di euro netti a stagione e 3,3 lordi grazie al Decreto Crescita mentre ne guadagna 3 netti l’anno Kostic, per un peso a bilancio di 4 milioni. Emblematici anche i casi riguardanti Arkadiusz Milik e Jonathan David.

Il polacco ha il contratto in scadenza nel giugno del 2027 dopo il rinnovo estivo in cui il bomber si è spalmato l’ingaggio passando dai 3,5 milioni agli attuali 1,75 netti. David, invece, pesa per 12 milioni di euro lordi a stagione per i prossimi quattro anni e mezzo. E proprio il canadese potrebbe dire addio: certo, è arrivato in estate per sostituire Vlahovic ma fin qui ha segnato solo due gol ed ha un pregio non da poco.

Jonathan David può salutare: genera plusvalenza. Caso allenatori

Arrivato a Torino a parametro zero, in caso di offerta ricca garantirebbe una plusvalenza record. Il risparmio, in caso di mancati rinnovi dei calciatori in scadenza, sarebbe di ben 17,8 milioni di euro, una cifra che diventerebbe 31,9 milioni lordi. Come se non bastasse, sul bilancio bianconero incidono non poco anche gli allenatori esonerati nell’ultimo anno.

Spalletti, fino al giugno prossimo, pesa per 3 milioni di euro più bonus – circa 6 al lordo – mentre Thiago Motta costerà alla Juve 16,3 milioni fino al giugno 2027. E Tudor? Poco meno, 11 milioni per un’altra stagione e mezza. In totale sono quasi 30 milioni.

Giancarlo Spinazzola

Classe '87, giornalista professionista dal 2017. Corso in giornalismo sportivo televisivo e Workshop di Sportitalia, Redattore ed inviato di TuttoJuve.com per otto anni, inviato a seguito della Juve nelle trasferte di Napoli e Roma, ho raccontato la vittoria della Coppa Italia della squadra bianconera. Conduttore di trasmissione sportiva a "Campi Flegrei Tv", Redattore ed Inviato a seguito del Napoli per "I Fatti di Napoli", giornalista sportivo nella tv regionale "Napoli Canale 21", inviato durante il ritiro estivo del Napoli nell'estate 2024.