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Tullio Gritti, da Brescia a Bergamo: chi è il vice di Gasperini

NotizieTullio Gritti, da Brescia a Bergamo: chi è il vice di Gasperini

Tullio Gritti sostituirà Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta, dopo l’espulsione nell’ultimo turno di campionato del tecnico piemontese. Ecco chi è.

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Le espulsioni, per Gian Piero Gasperini, non sono una novità. Ecco perché quanto avverrà mercoledì contro la Sampdoria non rappresenta una grande novità per Tullio Gritti, numero 2 dell’Atalanta, che in questi anni è stato spesso chiamato a sostituire il tecnico piemontese alla guida della squadra.

Un rapporto che va avanti da tempo, con grande stima reciproca: “La rivoluzione più grossa compiuta da Gasperini è stato il cambio di mentalità” dichiarava Gritti qualche mese fa. Lui, di panchine da allenatore capo dell’Atalanta, in questi cinque anni ne ha dovute fare “13 o 14: ho perso una sola partita, 4 le ho pareggiate e tutte le altre vinte. Ma lo stipendio è sempre quello e l’ho anche fatto presente al presidente Percassi”.

Tullio Gritti, un attaccante marcato Brescia

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Milanese oggi 63enne, la sua carriera da giocatore sarebbe dovuta essere in porta, entrando addirittura nei giovanissimi dell’Inter, ma dopo un brutto infortunio causato da un intervento di un avversario decise di cambiare ruolo, passando dall’altra parte del campo, a fare l’attaccante.

Ha lasciato la maglia nerazzurra, e nel 1977 è stato ingaggiato dall’Ivrea. Quindi ha iniziato a girare nei club delle serie minori italiane: Derthona, Arezzo e, nel 1982, il Brescia, appena retrocesso in Serie C1. Qui, Tullio Gritti si è affermato come un validissimo terminale offensivo, segnando 70 reti in 149 presenze in cinque anni, riportando il club fino in A.

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Poi il passaggio al Torino, poi ancora Brescia, Verona e gli ultimi anni da calciatore a Mantova, con cui ottenne un’altra grande promozione, quella in C1 nel 1993, appena prima di ritirarsi. Ma prima di diventare allenatore passarono diversi anni.

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Gli anni da allenatore

Solo nel 2001, infatti, avrebbe trovato un ingaggio, molto lontano dalla Lombardia dov’è cresciuto e ha trascorso gli anni migliori della carriera: Tullio Gritti divenne vice di Ezio Rossi, prima alla Triestina e poi al Torino. Quindi, nel 2004, il passaggio al Genoa come collaboratore tecnico di Gasperini, appena arrivato dal Crotone.

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“Il Genoa di quel primo anno aveva una rosa molto ampia, e quella fu la mia fortuna. Allenavo quelle che erano le seconde scelte del mister, giocatori che poi sono usciti dai radar di Gasperini” ha raccontato. Però, il suo lavoro convinse l’allenatore di Grugliasco, che decise di tenerlo con sé: nel 2012 al Palermo, e poi come vice di nuovo al Genoa e infine all’Atalanta.

Una storia da eterno vice, che in questi anni bergamaschi lo ha però portato anche ad affrontare un linfoma, da cui oggi è guarito e su cui addirittura scherza su: “Nessuno si era accorto di nulla, perché era inverno e portavo il cappellino. Sotto ero diventato pelato, ma a me non interessava perdere i capelli, che tanto poi sono rincresciuti. Mi spiaceva perdere gli allenamenti”.

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