Serata ad alta tensione in Olanda per i tifosi del Napoli. Circa 180 sostenitori azzurri sono stati arrestati a Eindhoven nella notte di lunedì, alla vigilia della sfida di Champions League contro il PSV. Secondo quanto riportato dall’agenzia ANP e dai principali media olandesi, i fermi sono avvenuti in diverse zone del centro cittadino. Le autorità locali hanno deciso di intervenire per evitare possibili scontri o disordini tra le tifoserie, considerate ad alto rischio.
I motivi dell’arresto
La polizia ha spiegato che i tifosi del Napoli erano «un gruppo numeroso con una certa atmosfera» e che gli arresti sono scattati per violazione del regolamento comunale sugli assembramenti. Gli agenti avrebbero chiesto ai presenti di allontanarsi, ma la richiesta non sarebbe stata accolta. Un portavoce ha dichiarato che le persone fermate «hanno causato disordini con il loro comportamento». Secondo la stampa locale, i tifosi sono stati trasferiti in diverse strutture della città, in attesa di ulteriori verifiche.
Alcuni dei sostenitori napoletani hanno raccontato la loro versione all’Ansa. Fabio, tra i fermati, ha dichiarato: «Volevamo solo bere una birra in centro e siamo stati respinti dalla polizia senza aver fatto nulla. Dopo aver speso tanti soldi per biglietti e trasferta, non potremo vedere il nostro Napoli». Un altro tifoso ha aggiunto: «Ci hanno circondati, identificati e perquisiti senza motivo, trattandoci come criminali». Il clima resta teso in vista della gara, considerata ad alto rischio per i rapporti tra gli ultras del PSV e quelli di Inter e Botev Plovdiv, storici rivali del tifo organizzato partenopeo, gemellato invece con Feyenoord e Lokomotiv Plovdiv.



