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Sostenibilità e ambiente: come i club di calcio possono tracciare la strada

CuriositàSostenibilità e ambiente: come i club di calcio possono tracciare la strada

Sostenibilità e ambiente, due argomenti che negli ultimi anni sono diventati oggetto di attenzione e cronaca quotidiana grazie – ma non solo – all’intervento della giovane Greta Thunberg, trovano nel calcio i loro anfitrioni del futuro. Quali le strade da intraprendere per accelerare il passaggio alla Green Economy anche nello sport? 

Sostenibilità e Green Goals

Energia pulita e rinnovabile, trasporti sostenibili, gestione dei rifiuti e un futuro senza plastica: questi, tra gli altri, i Green Goals che lo Sport Positive summit 2020 in collaborazione con UNFCCC Global Climate Action hanno stabilito come punti cardinali del rinnovamento energetico alla base della sostenibilità. 

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In un approfondimento risalente a un anno fa, la BBC insieme a Sport Positive ha stilato una classifica di eco sostenibilità riguardante i club di Premier League, assegnando un voto da 0 a 1 (0 – 0,5 – 1) per ognuna delle otto categorie indicate come fondamentali per una sostenibilità ambientale partecipata. Eccoli nel dettaglio: 

  1. Utilizzo di energia pulita e rinnovabile
  2. Efficienza energetica del club e dei suoi impianti
  3. Trasporti sostenibili
  4. Rimozione o riduzione della plastica mono-uso
  5. Gestione del ciclo dei rifiuti 
  6. Utilizzo e riciclo dell’acqua
  7. Opzioni vegane o Carbon-low nei menù
  8. Comunicazione ed educazione

Deciso il campo di gioco, si è dunque assegnato ad ogni club di Premier un voto in ognuno degli otto punti cardinali sulla sostenibilità dando vita a questa classifica. 

sostenibilità
Fonte immagine: articolo BBC

I club di Premier: il dettaglio 

Ma quali sono stati i club più virtuosi? In testa troviamo Arsenal, Manchester United, Manchester City e Tottenham: tutte e quattro prime classificate con otto punti su otto e attualmente impegnate a migliorare la sostenibilità ambientale del proprio club con una miriade di iniziative. 

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Il Manchester United, ad esempio, utilizza solo acqua piovana per l’irrigazione del campo dell’Old Trafford e nel corso degli ultimi cinque anni ha ricevuto diversi premi per l’impegno riguardo la riduzione delle emissioni di carbonio in continua diminuzione. Nel sociale, entrando di diritto tra i club che più si impegnano a diffondere il messaggio di una sostenibilità ambientale condivisa e partecipata, lo United sostiene anche le iniziative “Reds GO Green” e “ReUSE-A-Shoe” della Nike, entrambe volte a coinvolgere i piccoli tifosi del club nell’apprendere le linee guida di una vita eco sostenibile. 

Sull’altra sponda della città, anche il Manchester City non smette di stupire con un piano di sviluppo del proprio campo di allenamento in cui hanno creato una riserva naturale dove è presente anche il Gheppio, una particolare specie di falco, oltre a falene, pipistrelli e altri tipi di animali. Inoltre, il club dello sceicco Mansour ha firmato il “2038 leading the north west to zero carbon plan” impegnandosi a ridurre le proprie emissioni a zero entro tale data e fa parte dell’iniziativa del “The Climate Convention” in cui più di 130 tra aziende ed enti di varia natura collaborano per un futuro più sostenibile.  

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Per quanto riguarda il Tottenham e il nuovo impianto inaugurato nell’aprile 2019, tutti i sedili del nuovo stadio provengono da materiali di risulta, così come l’impianto energetico della casa degli Spurs è stato progettato per essere compatibile con la rete energetica del distretto a bassa emissione di anidride carbonica prevista per la zona. Al fine di ridurre le emissioni dei trasporti, il Tottenham ha lanciato due nuovi servizi di bus navetta per il suo nuovo stadio. Inoltre, sta lavorando a una più ampia campagna di comunicazione e di infrastrutture di trasporto sostenibile.

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Infine, l’Arsenal. Il club di Londra ha forse la più illustre nomea tra i club di Premier per il suo impegno nel sociale e nella sostenibilità ambientale: dal 2017 il fabbisogno energetico dello stadio è al 100% frutto di energie rinnovabili e dal 2018 è il primo club di Premier League a installare un sistema di stoccaggio a batteria. Sviluppato da Pivot Power, il sistema da 3,7 MWh può alimentare l’Emirates Stadium del club a nord di Londra per un’intera partita – equivalente ad alimentare 2.700 case per due ore. 

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Tra le altre caratteristiche di sostenibilità integrate nello stadio vi sono l’illuminazione a LED automatizzata, i proiettori a LED e un sistema di gestione per il riscaldamento e la ventilazione, oltre a un sistema di riciclaggio dell’acqua del campo. 

Premier League: le altre iniziative

Ma non solo i quattro club al top del classifica si impegnano nella sostenibilità ambientale. Altri esempi come quello del Southampton – primo fra tutti a installare una illuminazione completamente a LED nel proprio stadio – o del Liverpool – che con il programma “Reds Going Green” ha guidato il cambiamento di comportamento sostenibile tra la base di fan del club e i dipendenti.

Tra le altre, molto lodevole l’impegno del Chelsea – solo quarto in classifica con 6.5 punti sugli 8 disponibili – coinvolto nei progetti della città di Londra per contenere le emissioni di Co2 con il programma Green500 del City Hall, che sta unendo le aziende di tutta Londra per ottenere collettivamente un risparmio di carbonio di oltre 1,5 milioni di tonnellate. A tal fine, ha investito molto in tecnologie come l’illuminazione a LED e le bobine di recupero del calore a Stamford Bridge. 

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Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, il Chelsea ha convertito la sua gestione a zero rifiuti dal 2015, mentre nel centro di allenamento a Cobham, nel Surrey, il club ha investito in un sistema che cattura l’acqua piovana dal tetto e la immagazzina in un serbatoio, per poi utilizzarla durante l’irrigazione della piazzola. 

Mentre si trova nel serbatoio, l’acqua riflette il calore e la luce che viene catturata per essere utilizzata per il riscaldamento del seminterrato dell’impianto. Tutti gli orinatoi sia a Cobham che a Stamford Bridge sono gestiti tramite sistemi “smart flush”.

Punti cardinali: la sostenibilità spiegata 

Ma se ogni club di Premier League sta affrontando la questione della sostenibilità in modi innovativi, è importante capire a che cosa si riferiscono gli otto punti su cui sono stati valutati nel corso dell’inchiesta. 

L’utilizzo di energia pulita e rinnovabile, così come l’efficienza energetica, si riferiscono all’impiego nelle strutture del club di energia che sia al 100% riciclabile e che provenga da stabilimenti che seguono i Green Goals della comunità europea. 

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Per quello he riguarda invece la gestione del ciclo dell’acqua e del ciclo dei rifiuti, lo scopo finale è far sì che questo tipo di risorse non venga sprecato. Per questo, sono molteplici le soluzioni sostenibili che si possono attuare: dall’utilizzo dell’acqua  piovana al filtraggio dell’orina, passando per la trasformazione dei rifiuti in energia utilizzabile per l’impianto stesso, ecco che i club possono decidere che tipologia di interventi eseguire per essere in linea con l’obbiettivo. 

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Le opzioni vegane nel menù poi sono necessarie a dare un’alternativa sostenibile che educhi alla sostenibilità anche a tavola. In merito a questo, il club di Nailsworth Forrest Green Rovers FC, rappresenta un esempio da seguire in toto: fin dalla sua fondazione, il club ha optato per un’alimentazione totalmente vegana anche per i propri calciatori, plasmando anche i tifosi in quella direzione. 

Gli obiettivi fondamentali: il trasporto sostenibile 

Altri tre i canoni della lista che necessitano di una particolare attenzione da parte di tutti i club, proprio a causa della necessità di diffondere il messaggio di una sostenibilità partecipata. 

Primo fra tutti il tema del trasporto sostenibile: se squadre come l’Ajax hanno dato vita a servizi di navette per raggiungere lo stadio e favorire così una mobilità più ecologica oltre ad impegnarsi in trasferte a mezzo treno e non in aereo, è importante che tutti i club lavorino in accordo con gli enti locali per formare un ambiente che faciliti l’utilizzo della mobilità sostenibile. 

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A questo proposito, in un’inchiesta sul sito della FIGC in accordo con l’iniziativa Life Tackle, i dati parlano chiaro:

“Le dimensioni di una città estesa come Roma, infatti, sono percepite come un vero e proprio impedimento secondo il 49,7% degli intervistati. Ma a limitare l’approccio dei cittadini verso un mezzo di trasporto “verde” contribuiscono inoltre fattori ambientali legati al clima (50%), alla percezione di una scarsa disponibilità di parcheggi dedicati alle biciclette (44,44%), alla scarsa sicurezza contro furti e atti vandalici (68,47%), ma anche alla scarsa propensione a raccogliere informazioni sulle opportunità offerte dai collegamenti su pista ciclabile (39,99%) o addirittura nel non considerarle affatto (35,45%).” 

É dunque fondamentale lavorare di comune accordo con tutti coloro che partecipano alla creazione di un ambiente sostenibile per far sì che la scelta di una mobilità sia facile e non impedita da una logisitica complessa.  

Sky Ocean Rescue: salviamo il mare 

Il settimo punto cardinale parla della rimozione della plastica monouso, obiettivo che quasi tutti i club di Premier League hanno raggiunto anche grazie alla partnership con Sky. L’emittente dal 2015 ha proposto, con l’ausilio di testimonial come Harry Kane o Mauricio Pochettino, un’iniziativa a favore della rimozione della plastica monouso negli stadi e in qualsiasi altro evento legato allo sport, favorendo così il salvataggio degli oceani, oggi particolarmente minacciati. 

Sostenibilità - oceani
Fonte immagine: campagna pubblicitaria Sky

Il progetto ha investito 25 milioni di euro nella sua realizzazione, rimuovendo più di 300 tonnellate di bplastica dalle aziende partner, e proteggendo grazie all’intervento del WWF più di 400 km quadrati di oceano. 

Ma è attraverso la partnership con la Premier League e la campagna #PassOutPlastic che si sono imposti al grande pubblico, rendendo consci 47.8 milioni di persone della situazione tragica in cui versa il pianeta. 

Comunicazione ed educazione: fondamentale capi saldi 

“Ci sono centinaia di milioni di persone in tutto il mondo che guardano a quello che facciamo ogni giorno. Penso anche che sia una cosa generazionale. Penso che ogni generazione sia molto più attenta all’ambiente di quella precedente – quindi penso che abbiamo la responsabilità nei confronti dei nostri fan più giovani di garantire che stiamo effettivamente fornendo quel modello di ruolo e quella leadership per loro.”

Si è espresso così Hywel Sloman, IT Director dell’Arsenal, ai microfoni della BBC parlando dell’ultimo imponessimo punto cardinale dell’inchiesta. Proprio come Sky ha fatto nella campagna #PassOutPlastic, per un futuro che sia sostenibile e che scelga la giusta direzione in ognuno dei campi in cui si applicherà la ragione umana, è importante che oggi enti così influenti come i club calcistici educhino i propri tifosi alla sostenibilità. 

Esattamente come per la sensibilizzazione sul razzismo, il Green Goals più importante riguarda l’educazione e la coscienza dei milioni di appassionati che seguono il calcio e che aspettano di avere esempi positivi dai loro beniamini. 

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Secondo una ricerca di Life Tackle condotta tra il maggio 2019 e il gennaio 2020 l’86% dei tifosi vorrebbe che il proprio club e la propria federazione prestasse la stessa attenzione all’ambiente e alle questioni razziali. L’80% sarebbe addirittura più invogliato nel seguire comportamenti eco sostenibili nel caso in cui il proprio club li promuovesse mentre il 58% dei lettori dell’articolo della BBC si dichiara molto interessato all’impatto che il proprio club ha sull’ambiente. 

Una manifesta richiesta di intervento da parte dell’ambiente che nei club potrà avere i propri anfitrioni, funzionali a veicolare il messaggio della necessità di un’attenzione maggiore alle questioni ambientali. 

Da Pisa al mondo: Life Tackle e la sostenibilità 

La Commissione Europea ha assegnato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e ad altri 7 partners internazionali, un nuovo progetto UE denominato ‘Tackle’, sovvenzionato in partnership con il programma Life Environment. Tackle si propone di migliorare la gestione degli eventi calcistici sotto il profilo della tutela dell’ambiente e focalizzare l’attenzione sulle tematiche ambientali in ambito calcistico coinvolgendo gli stakeholders al massimo livello – Federazioni calcistiche, Clubs, Manager degli stadi e tifosi.

L’obbiettivo è stimolare il grande pubblico a comportamenti eco sostenibili,  attraverso il coinvolgimento di enti dal grande impatto mediatico possibili alfieri di una rivoluzione ecologica nelle vite degli appassionati. 

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Abbiamo dunque il messaggio: la sostenibilità è fondamentale per avere un futuro su questo pianeta, e abbiamo il messaggero. La Premier League arriva nelle case di più di 725 milioni di appassionati: è giunto dunque il momento della partita più importante, quella da giocare per l’educazione alla sostenibilità ambientale partecipata. 

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