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La notte di Simone Inzaghi

In Primo PianoLa notte di Simone Inzaghi

Lazio-Marsiglia del 2001 è la grande notte di Simone Inzaghi, in cui l’attaccante italiano fa registrare un incredibile record in Champions League.

All’alba della stagione 1999/2000 l’atmosfera è frenetica e speranzosa nella Capitale. Sta per iniziare un’annata speciale, a cavallo tra due secoli, in cui le romane hanno legittime aspettative e obiettivi molto elevati. Da una parte la Lazio di Cragnotti, che qualche mese prima si è vista sfuggire lo scudetto da sotto il naso, beffata da una rimonta storica e assurda del Milan. Dall’altra la Roma, che ha affidato la squadra a uno dei migliori allenatori del mondo, Fabio Capello, e vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista in quel campionato.

Alla fine di quella stagione, solo una romana però vedrà legittimarsi le proprie aspettative, mentre l’altra dovrà aspettare un altro anno. Il campionato di Serie A 1999/2000 è quello che regala lo storico scudetto alla Lazio, il secondo dopo quello del 1974. I biancocelesti all’alba di quella stagione sono una squadra fortissima, rafforzata da una campagna acquisti d’eccellenza. Oltre ai grandi acquisti degli argentini Simeone e Veron, nella Capitale in quell’estate arriva anche un giovane bomber dal Piacenza: Simone Inzaghi. Sarà proprio quell’attaccante il protagonista di una delle notti più spettacolari della stagione della Lazio, che paradossalmente però non riguarda il campionato.

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Il cammino in Europa

Il secondo posto dell’anno prima era valso infatti ai biancocelesti anche la partecipazione in Champions League. E qui si colloca la grande notte, entrata nella storia, che ha vissuto Simone Inzaghi. In Europa, la squadra di Eriksson vince agevolmente il primo girone della competizione, superando Dinamo Kiev, Bayer Leverkusen e Maribor. In questa fase i biancocelesti non perdono mai, ma ottengono quattro vittorie e un doppio pareggio contro i tedeschi.

Nel secondo girone che prevedeva allora la Champions League, la Lazio deve vedersela con Chelsea, Feyenoord e Marsiglia. I biancocelesti riescono a passare anche questo ostacolo, ottenendo una vittoria decisiva alla penultima giornata contro i francesi. Grazie a un Simone Inzaghi mostruoso.

 

Inzaghi e la Lazio

L’altro Inzaghi, com’è poi passato alla storia in paragone al fratello Filippo, è arrivato nella Capitale nell’estate 1999 dopo una stagione pazzesca al Piacenza, in cui si è messo in mostra segnando ben 15 gol in campionato. In biancoceleste però la concorrenza è alta, soprattutto in attacco dove “Inzaghino” deve contendere una maglia da titolare a un attaccante di livello assoluto come Marcelo Salas.

Alla fine della stagione, Inzaghi riesce a dare il suo contributo, spiccando soprattutto nelle partite europee. Dopo il passaggio del secondo girone, l’avventura della Lazio si ferma ai quarti contro il Valencia e l’ex Piacenza chiude la sua Champions League con l’impressionante bottino di 9 gol in 11 gare. Gran parte di quelle reti vengono però da quel match contro il Marsiglia.

La sera del 14 marzo 2000 i biancocelesti ospitano all’Olimpico i francesi. Alla Lazio, al momento terza in classifica dietro a Chelsea e Feyenoord, serve assolutamente una vittoria per mantenere vive le speranze di qualificazione alla fase finale della competizione. Per l’occasione, Eriksson sceglie di lanciare Inzaghi dal primo minuto al fianco di Boksic in attacco e l’ex piacentino ci mette pochissimo a ripagare la fiducia del mister.

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Inzaghi scrive la storia

Dopo 17 minuti di gioco, Inzaghi viene pescato in profondità, entra in area e da posizione defilata batte il portiere avversario Porato con un diagonale che s’infila sotto le gambe dell’estremo difensore. Nel finale del primo tempo, poi, arriva un doppio colpo che mette ko il Marsiglia. Prima Inzaghi riceve nel cuore dell’area di rigore un pallone dolcissimo da Conceicao, controlla e segna il gol del raddoppio. Poi, un minuto dopo, ancora l’attaccante biancoceleste ribadisce in rete un pallone lasciato lì dal portiere avversario dopo una botta violentissima di Boksic.

Tripletta in un tempo e Marsiglia annichilito. Basterebbe questo a Simone Inzaghi per conservare nella memoria una serata unica, ma il centravanti decide di renderla ancora più epica e nella ripresa, dopo la rete francese del 3-1, sigla anche il suo poker personale, girando in rete un cross deviato dalla destra di Conceicao.

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Quattro reti in una serata di Champions League. Una notte magica e storica per Inzaghi, che è il primo italiano a riuscire in un’impresa del genere, nonché il primo calciatore assoluto a marcare un poker in una partita dall’introduzione della moderna Champions League.

Alla fine, la Lazio vincerà 5-1 quel match con la firma finale di Boksic e nell’ultima giornata del girone batterà il Chelsea a domicilio. L’eliminazione dalla Champions League arriverà quindi ai quarti per mano del Valencia, ma quella stagione si concluderà in modo a dir poco grandioso per la Lazio, con la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. Ad arricchire però un’annata storica c’è anche questa notte pazzesca di Simone Inzaghi, una delle più grandi imprese di un calciatore italiano nella storia della Champions League.

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