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C’è uno scandalo arbitri nel calcio italiano

Serie BC'è uno scandalo arbitri nel calcio italiano

Scandalo arbitri in Serie B: i fatti risalgono alla fine dello scorso anno, e riguardano casi di favoritismi nella commissione arbitrale del campionato cadetto

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È pronto un nuovo scansalo nel calcio italiano? Due arbitri che l’anno passato lavoravano in Serie B hanno denunciato un caso di corruzione che avrebbe favorito alcuni colleghi a loro discapito. La commissione arbitrale che ha preso la decisione oggi non esiste più, ma l’esposto getta un’ombra sull’operato della classe arbitrale italiana. Cerchiamo ci capire cosa sta succedendo.

Scandalo arbitri: cosa è successo

Il quotidiano La Repubblica il 1° maggio ha pubblicato la notizia di un esposto di sette pagine presentato presso la Procura di Roma da parte di Daniele Minelli e Niccolò Baroni, due arbitri di Serie B rispettivamente di 37 e 38 anni, contro la dismissione subita da parte degli organi tecnici della Commissione Arbitri della B. Nell’agosto 2020, Minelli e Baroni erano stati “bocciati” dal Can B, che si occupa della gestione degli arbitri del campionato cadetto, ma secondo loro la causa non sarebbe stato il loro operato.

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Nel loro esposto, i due direttori di casa denunciano manomissioni dei voti e favoritissimi verso altri loro colleghi. Nello specifico, si tratterebbe di Eugenio Abbatista, che con la scorsa stagione ha compiuto 8 anni di arbitraggio in Serie B, cioè il limite massimo: ad Abbatista era stata concessa una proroga per prestazioni eccezionali, dovuta a un voto particolarmente alto ottenuto nell’ultimo match diretto (Spezia-Chievo dell’11 agosto 2020) che gli avrebbe permesso di salire al terzo posto della graduatoria Can B.

abbatista arbitro
Fonte: @Frosinone1928 (Twitter)

Minelli e Baroni avrebbero presentato in Procura, secondo Repubblica, la trascrizione di una chat tra l’allora responsabile dell’organo tecnico di B Emidio Morganti, il vice Christian Brighi e il segretario Davide Garbini. Morganti avrebbe valutato Abbatista 8.70, mentre il giudizio a referto per l’arbitro pugliese era di 8.60.

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A continuare ad arbitrare in Serie B fu anche Ivan Robilotta, 32 anni di Caserta, nonostante si fosse piazzato ultimo nella graduatoria. La commissione lo avrebbe salvato appellandosi a una norma (mai usata prima di quest’occasione) che consente di non retrocedere le matricole anche se le loro valutazioni non sono buone.

Scandalo arbitri: perché se ne parla dopo un anno

Il fatto che tutto risalga a decisioni prese nell’agosto 2020, può suscitare qualche sospetto, visti i tempi lunghi dell’esposto. In realtà, Minelli e Baroni fecero subito ricorso contro la decisione del Can B, ma a novembre questo venne rigettato, accusandoli di provare rancore verso i colleghi.

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A quel punto, i due arbitri sarebbero stati contattati da Riccardo Di Fiore, che aveva valutato Abbatista per Spezia-Chievo, che ha spiegato loro che il voto che lui aveva dato era di 8.60, cioè inferiore a quello registrato nella graduatoria del Can B. Minelli e Baroni sono così riusciti a entrare in possesso del referto della partita, verificando la discrepanza e, a quel punto, hanno contattato un avvocato e deciso di fare l’esposto alla Procura.

Repubblica ha riportato il contenuto della chat incriminata e dell’aumento del voto ad Abbatista, quindi ha contattato Morganti per avere spiegazioni sull’inusuale modifica. Il dirigente arbitrale, alla domanda se sapesse il motivo della stranezza, avrebbe risposto: “Forse. Ma non lo dico certo a voi“.

Scandalo arbitri: i cambiamenti nella Commissione Arbitrale

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La scorsa estate, la gestione degli arbitri in Serie B è stata modificata. Il Can B infatti è stato accorpato al Can A. Questo ha aperto una nuova gestione in seno all’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri, anche in seguito alle elezioni per la segreteria, al termine delle quali Alfredo Trentalange ha sostituito Marcello Nicchi, in carica dal 2009.

Oggi, la Commissione Arbitrale di A e B è guidata da Nicola Rizzoli, e in generale il settore sta valutando diverse riforme per staccarsi dalla precedente gestione. Questo scandalo, quindi, non farebbe altro che rafforzare il nuovo corso, facendo emergere problemi di corruzione legati a dirigenti ormai decaduti.

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