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Il futuro della panchina della Nazionale resta uno dei temi più seguiti dopo l’Europeo deludente e l’addio ormai certo di Luciano Spalletti. La Federazione sta valutando il profilo più adatto per avviare un nuovo ciclo, puntando su un commissario tecnico esperto e in grado di gestire al meglio un ambiente complicato e una generazione di calciatori ancora senza riferimenti solidi. Tra i nomi considerati, quello di Claudio Ranieri ha guadagnato terreno nelle ultime ore.

La FIGC ha completato tutte le verifiche legali legate alla posizione di Ranieri, attualmente consulente personale del presidente della Roma Dan Friedkin. Non esiste alcuna incompatibilità tra il ruolo di senior advisor e quello di commissario tecnico della Nazionale. Nessuna norma federale, nemmeno l’articolo 40 del regolamento del settore tecnico, ostacola la possibile nomina. Lo stesso incarico di Ranieri, infatti, non comporta tesseramento né vincolo contrattuale diretto con la Roma. Un caso analogo è quello vissuto da Zlatan Ibrahimovic con il Milan, consulente di RedBird senza incarichi ufficiali nel club.

La strada è quindi libera per affidare la guida dell’Italia a Ranieri. In via Allegri non hanno più incertezze e l’idea di puntare su un tecnico dalla lunga esperienza, capace di lavorare con equilibrio in contesti delicati, piace a molti. Ranieri potrebbe garantire quella solidità necessaria in un momento complicato per il calcio azzurro, portando anche una figura di prestigio che gode del rispetto dell’ambiente e dei giocatori. La decisione finale arriverà nelle prossime settimane, ma i presupposti perché il tecnico romano possa essere il prossimo ct dell’Italia sono ormai concreti.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.