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Perché Toloi è il difensore giusto per l’Italia di Mancini

Serie APerché Toloi è il difensore giusto per l'Italia di Mancini

Toloi è diventato a tutti gli effetti cittadino italiano, e ora può essere convocato da Mancini in Nazionale. Ecco perché merita decisamente la maglia azzura ai prossimi Europei

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Da ieri, Rafael Toloi è ufficialmente cittadino italiano e la stampa sportiva non ha mancato di sottolineare come questa novità potrebbe rivelarsi una notizia molto buona per il ct Roberto Mancini, che ora potrà convocare il centrale dell’Atalanta in Nazionale, in vista dei prossimi Europei.

Qualcuno potrebbe storcere il naso, un po’ per il solito scetticismo che ruota sempre attorno ai difensori brasiliani, e un po’ perché Toloi non è certo tra i nomi che colpiscono di più la fantasia dei tifosi, nella squadra di Gasperini. Eppure, dati alla mano, l’Italia potrebbe aver appena trovato un elemento importantissimo in difesa.

La lenta affermazione di Toloi

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Cresciuto nel Goias e poi emerso nel San Paolo, Rafael Toloi è arrivato in Italia nel 2013 alla Roma, addocchiato da Walter Sabatini, interessato ad aggiungere un regista difensivo alla rosa di Rudi Garcia. Poche presenze, senza lasciare il segno, e il brasiliano è tornato al Tricolor Paulista. Un anno solo, però, perché a riportarlo in Italia fu l’Atalanta.

Sotto la gestione Reja, Toloi disputò una stagione senza infamia e senza lode, ma con l’arrivo in panchina di Gasperini le cose cambiarono completamente. Il brasiliano si è affermato come un punto di riferimento non solo nel reparto arretrato, ma in generale per tutta l’Atalanta, pur svolgendo un lavoro spesso oscuro, rispetto a stelle più evidenti come Gomez, Ilicic, Zapata, Muriel, Hateboer o Gosens.

Il difensore non ha mai nascosto l’interesse per vestire la maglia azzurra: i suoi bisnonni erano di Treviso, e la sua avventura con il Brasile non è mai sbocciata. Toloi, che il prossimo ottobre compirà 31 anni, è stato un pilastro della formazione giovanile verdeoro che vinse la Copa America Under-20 nel 2009, arrivando quello stesso anno in finale del Mondiale di categoria, ma poi non ha mai debuttato nella selezione maggiore.

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Il miglior regista difensivo della Serie A

Non è un giocatore che dà molto nell’occhio, ma i dati non mentono: dal suo incontro con Gasperini, Toloi si è trasformato nel difensore centrale più determinante del campionato a livello di supporto offensivo. Transfermarkt gli assegna, per esempio, 15 assist nelle ultime quattro stagioni, numeri da centrocampista, che dimostrano l’attitudine di Toloi a salire e cercare il passaggio decisivo.

Le statistiche raccontano un giocatore con in questi ultimi anni ha avuto una delle migliori medie passaggi riusciti in Serie A nel propri ruolo, accanto a noti registi difensivi come Koulibaly, Bonucci e De Vrij. In questa stagione in particolare, è il difensore che mantiene la più alta posizione in campo e che completa il maggior numero di passaggi avanzati, nonché quello che crea più Expected Goals.

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I problemi di Mancini in difesa

Da quanto detto sopra, appare chiaro come Rafael Toloi sia un difensore centrale perfetto per una squadra che ama praticare il gioco di posizione, schierare una difesa alta e costruire con passaggi bassi. Cioè, proprio il tipo di calcio che Mancini sta imponendo in Nazionale.

In vista dei prossimi Europei, però, il ct dovrà fare probabilmente i conti con alcuni problemi di formazione. Non solo il famoso centravanti, ma anche dei guai in difesa: ieri sera contro il Porto, Giorgio Chiellini ha dovuto lasciara il campo dopo pochi minuti a causa di un problema al polpaccio, che rappresenta l’ennesimo infortunio della stagione per il 36enne centrale toscano (già 14 partite saltate in stagione). Sempre ieri, Bonucci era rimasto in tribuna a causa di un guaio muscolare, che gli capita per la terza volta nel 2020/2021.

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L’Italia si trova quindi con forti dubbi in merito alla sua storica coppia centrale, e alle loro spalle i nomi sono quelli di Acerbi, Romagnoli, Bastoni e Mancini. Quattro nomi che sulla carta sembrerebbero destinati a prevalere sul brasiliano dell’Atalanta, ma ancora una volta l’invito è a guardare i dati: se prendiamo come riferimento le presenze nelle coppe internazionali, il migliore del quartetto azzurro è Acerbi con 32, mentre Toloi è a quota 62 partite disputate. Limitandoci alle coppe europee, l’atalantino vanta comunque più presenze di Romagnoli, Bastoni e Mancini.

I motivi per rendere Toloi un giocatore della Nazionale non sono pochi, e sono tutti validissimi. Adesso, la scelta sta a Mancini.

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