venerdì, Aprile 19, 2024

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Breve guida per non sbagliare i nomi dei calciatori, da Dragowski a Szoboszlai

CuriositàBreve guida per non sbagliare i nomi dei calciatori, da Dragowski a Szoboszlai

La pronuncia dei nomi dei calciatori è uno dei grandi dilemmi con cui tifosi e addetti ai lavori si trovano spesso ad avere a che fare, specialmente nel caso di giocatori che arrivano da posti lontani. Scopriamone alcune.

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“Chi diamine è Drongoski?” Si sono chiesti un po’ tutti, quando hanno sentito i telecronisti pronunciare il nome del portiere polacco della Fiorentina, che secondo i giornali si doveva chiamare Dragowski. Un caso per dirne tanti, perché spesso il calcio ci mette a confronto con i nomi di giocatori che arrivano da paesi della cui lingua sappiamo veramente poco.

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Per cui ecco una piccola guida (con esempi audio, per essere proprio sicuri) per scoprire la corretta pronuncia dei nomi di alcuni famosi calciatori contemporanei.

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La corretta pronuncia dei nomi dei calciatori: Bartlomiej Dragowski

Partiamo subito da lui, visto che l’estremo difensore della Fiorentina è il primo esempio che abbiamo fatto. La pronuncia del nome del polacco è abbastanza sorprendente, ma i telecronisti hanno perfettamente ragione: la traslitterazione del suo nome in italiano riduce a una semplice “a” la “ą” (cioè: Drągowski), una lettera molto diffusa nelle lingue native americane ma anche in alcune lingue del Baltico, come il lituano e il suo vicino polacco. Questa lettera particolare si pronuncia con un suono nasale simile a “on”.

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La stessa cosa succede con l’ex-centravanti di Genoa e Milan, oggi all’Hertha Berlino, Krzysztov Piatek, generalmente pronunciato “Piontek”. Per togliervi ogni dubbio, potete sentire scandire correttamente il nome di Dragowski durante la conferenza di presentazione con l’Empoli, nel gennaio 2019.

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Hakan Calhanoglu

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La pronuncia dei nomi turchi è estremamente complessa per noi, visto che si tratta di una lingua che non deriva dal latino, come quasi tutte quelle parlate in Europa. In particolare, quella del centrocampista del Milan presenta tre criticità: la prima “c” (cioè, la “ç”), la “h” e la “g” (cioè, la “ğ”). Ed è uno di quei nomi che, nonostante tutta la buona volontà, nessuno pronuncia correttamente.

La “c” con la cediglia indica un suono più morbido, simile a quello della parola italiana “ciabatta”, mentre la “h” è aspirata. Il punto critico è invece la “g”, che va letteralmente saltata: la pronuncia giusta sarebbe quindi, più o meno, “cialhano-lu”. Potete sentirla qui, pronunciata da un madrelingua.

Kevin De Bruyne

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Il Belgio è un paese con una ben nota ambiguità linguistica: alcune persone parlano francese, e altre fiammingo, cioè la stessa lingua parlata nei vicini Paesi Bassi; il che suscita alcuni dubbi sulla pronuncia dei nomi e porta spesso a usare un simil-francese (perché a lungo questa fu la lingua ufficiale del Belgio, anche se parlata da una minoranza). Motivo per cui, erroneamente, De Bruyne diventa “De Bruin”.

In realtà, quella apparentemente banale coppia “uy” genera un suono molto più germanico, e la “e” è leggermente più sonora, invece di essere del tutto muta. Per capirci, considerate che “Bruyne” proviene dalla stessa radice dell’inglese “brown” e dell’italiano “bruno”. Nel dubbio, ascoltate come lo dice proprio il centrocampista del Manchester City.

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Moise Kean

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Fin da subito, il nome dell’attaccante ex-Juventus oggi al PSG ha creato un po’ di difficoltà. Lui è italiano, nato a Vercelli, motivo per cui qualcuno ha pensato andasse bene italianizzarlo e pronunciare tutte le lettere. Altri, sapendo che la famiglia di Kean è originaria della Costa d’Avorio, paese africano di lingua francese, hanno ipotizzato “Ken”, pur continuando a pronunciare il nome di battesimo all’italiana.

Per fortuna, è lo stesso Kean a venirci incontro: in un video girato per Sky, al momento del suo trasferimento all’Everton nell’estate del 2019, l’attaccante della Nazionale ha chiarito che il suo nome ha una pronuncia dal suono più inglese: “Mois Kin”, su per giù.

Franck Kessié

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A quanto pare, la pronuncia dei nomi ivoriani non è scontata come sembrerebbe. Questo è probabilmente dovuto alla contaminazione tra le lingue locali (appartenenti alla famiglia Niger-Congo, parlate in gran parte dell’Africa centrale e occidentale) e quella dei colonizzatori francesi.

Per cui, nonostante la lingua ufficiale del paese d’origine di Kessié sia il francese, e sebbene il suo nome termini con una “e” chiaramente accentata, è corretto il modo in cui viene generalmente chiamato dai media: “Kessì”, con l’accento sulla “i” e con la “e” muta. D’altronde, era stato lui a spiegarlo già ai tempi in cui giocava ancora all’Atalanta.

Simon Kjaer

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Restiamo in casa Milan, ma ci spostiamo in difesa e, soprattutto, molto più a Nord sul planisfero: Kjaer viene dalla Danimarca, e la sua origine europea occidentale porta forse una maggiore leggerezza nell’affrontare il suo cognome.

Non si pronuncia, però, allo stesso modo in cui si legge, e come comunemente si sente. In danese, il suono delle tre vocali centrali di Kjaer è in pratica ridotto a una sola “e” (“Ker”), e soprattutto il suo nome di battesimosi pronuncia come si legge e non all’inglese. Potete ascoltarlo qui.

João Felix

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Croce e delizia di tutti i parlanti portoghesi che si confrontano con la pronuncia dei nomi lusitani da parte degli stranieri: João, come tutti i nomi che includono la coppia “ão” (Trincão, Falcão, Marcão), ha un suono estremamente diverso rispetto a quello che siamo soliti dargli, molto più nasale.

Ne consegue che João, la versione portoghese di Giovanni, si pronunci in maniera simile al suo corrispettivo spagnolo Juan, solo con la “j” sonora e non aspirata: un buon esempio è il modo in cui pronunciavamo il nome del difensore brasiliano della Roma Juan. Qui sotto trovate un divertente video su questa storia del nome João.

COME STA ANDANDO IL CAMPIONATO PORTOGHESE?

Victor Osimhen

IL NAPOLI NON SI È MAI ACCORTO DELL’ASSENZA DI OSIMHEN

Sembra facile, no? E invece anche il nome dell’attaccante nigeriano del Napoli presenta delle insidie. No, non la “h”, ma l’accentazione: generalmente, i telecronisti lo chiamano “Osimhèn”, con l’accento sull’ultima sillaba, ma questa pronuncia è sbagliata.

Osita Okolo, cognato del calciatore, è intervenuto qualche mese a Radio Marte, un’emittente napoletana, dicendo che la pronuncia corretta è quella con l’accento sulla “i”: “Osìmhen”.

Son Heung-min

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Il nome dell’attaccante del Tottenham è molto meno complicato di quello che sembra, almeno per noi italiani; gli inglesi, per contro, trovano maggiori difficoltà. Si dice praticamente allo stesso modo in cui si legge, con l’unica particolarità che “Heung” viene pronunciato senza vocali: “Hng”, come fa notare un utente di origine coreana su Reddit.

Più interessante notare che Son non è il nome di battesimo, ma il cognome, poiché in coreano quest’ultimo viene messo davanti. Tuttavia, in Corea del Sud la varietà di cognomi è estremamente ridotta, per cui ci si può chiamare allo stesso modo senza essere parenti. Comunque, potete ascoltare la pronuncia corretta qui.

Dominik Szoboszlai

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L’uomo del momento, che in queste ore sta trasferendosi dal Salisburgo al Lipsia: Szoboszlai è ungherese, uno dei pochi luoghi in Europa dove non si parla una lingua neolatina, ma bensì ugro-finnica, originaria cioè dell’Asia centro-settentrionale (ma imparentata con le lingue parlate anche in Estonia e Finlandia).

La pronuncia dei nomi ungheresi a volte può sembrare veramente complicata, alla vista, ma in verità si rivela più semplice di quanto non direste: la coppia ricorrente “sz” si pronuncia grossomodo “s”, ma con un pizzico di “z”. Meglio un esempio, eh? Eccovi accontentati.

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