Il pignoramento sul conto corrente è una delle pratiche utilizzate per i creditori di ricevere somme di denao nei confronti del debitore. Spieghiamo nei dettagli come si sviluppa questa pratica
Il pignoramento è una forma di esecuzione forzata del credito inadempiuto, generalmente ai danni dello Stato o, comunque, dei creditori. Sono diverse le modalità di pignoramento alla quale può rivalersi quest’ultimo per poter entrare in possesso del credito vantato; quello sul conto corrente è una forza nei confronti di terzi di pignoramento mobiliare, nel caso specifico, i soldi depositati in banca. Quando viene effettuato, comporta il blocco del conto in primis; ogni operazione effettuata dal debitore verso il creditore avrà esito inefficace ed ogni possibile atto non sarà opponibile al creditore, anche se questo fosse valido tra le parti. La Banca ha un ruolo fondamentale nel pignoramento perché questa sarà chiamata a trasferire le cifre presenti sul conto del debitore. Il saldo sul conto dovrà essere ovviamente òositivo e sarà la Banca a procedere con una dichiarazione inerente le somme presenti. Se, invece, il debitore avrà un conto negativo, allora lo stesso istituto dichiarerà di non essere debitor debitoris.
Per poter procedere al pignoramento del conto corrente, il creditore deve avere un titolo esecutivo valido che può essere un decreto ingiuntivo oppure una sentenza o un atto giudiziario. E’ bene ricordare come non vi sia una soglia minima sotto la quale non è pignorabile il conto corrente così come non v’è alcuna distinzione tra pubblico e privato per quanto riguarda il creditore. Il pignoramento – bancario, ma può essere anche postale se il debitore ha un conto presso questo ente – ha il via dopo la notifica al debitore in cui sono sottolineati il titolo esecutivo, l’atto di precetto che regala 10 giorni al debitore per pagare ed ovviamente l’atto di pignoramento. Come visto, anche il pubblico, e quindi l’Agenzia delle Entrate, può effettuare il pignoramento. In questo caso, avviene quando il contribuente è moroso nel versamento di imposte o tasse oppure non proceda al pagamento di quanto dovuto delle cartelle notificate. Se sul conto corrente bancario oppure postale del debitore è accreditato lo stipendio oppure la pensione, questo può essere pignorato nella misura di 1/5 dello stesso.
Pignoramento conto corrente fisco proposta di legge
Il pignoramento del conto corrente potrebbe presto cambiare. Anzi, a partire dal prossimo 1 gennaio, vi sarà una modifica sostanziale che andrà a colpire tutti gli italiani o, comunque, tutti coloro interessati da questa forma di estinzione del debito. Nella bozza della Legge di Bilancio sulla quale è al lavoro il Governo in queste settimane, c’è una variazione proprio sul pignoramento del conto. Nel testo è previsto come l’Agenzia delle Entrate possa procedere in automatico, avendo accesso alle informazioni delle giacenze nella fase stragiudiziale. Già, ma cosa comporta questo per i contribuenti? La novità è nell’articolo 23 della Manovra che nella prima versione del testo non autorizza più l’Agenzia delle Entrate a richiedere agli istituti di credito le informazioni, una necessità che fino ad oggi aveva rallentato ogni tipo di procedura di riscossione. Con la nuova modifica della Legge di Bilancio, l’agente della riscossione attraverso il collegamento telematico diretto avrà accesso alle informazioni sui conti correnti ed alle disponibilità giacenti di essi. Più poter, quindi, per l’ente statale che in questo modo, individuati i crediti che il debitore ha a disposizione presso banche o istituti affini, può notificare l’ordine di pagamento, con una notifica anche al debitore che avrà entro un limite temporale di 30 giorni tutte le informazioni sulle somme oggetto di pignoramento.
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