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Cosa ha vinto Pelé? Tutti i trofei di O Rei

CuriositàCosa ha vinto Pelé? Tutti i trofei di O Rei

Pelé ha avuto una carriera formidabile, vincendo molti titoli. Scopriamo quali sono i trofei che O Rei ha conquistato con la nazionale del Brasile e col Santos.

Tre Mondiali con i verdeoro ma non solo, un decennio abbondante di successi a tutte le latitudini. Pelé è stato un calciatore fortissimo e famosissimo anche per tutti i trofei che è riuscito a mettere nella bacheca delle squadre per cui ha giocato, prima di tutte il Santos e la nazionale brasiliana. Vediamo allora il palmares del mitico O Rei.

Pelé: cosa ha vinto con il Brasile

Non si può non partire, almeno come immaginario collettivo, dai tre Mondiali che il fenomeno brasiliano ha conquistato con la sua nazionale: nel 1958, nel 1962 e nel 1970. Nessun altro calciatore è mai riuscito a vincerne altrettanti, anche se qualcuno ci è andato vicino, tipo i suoi connazionali fermatisi però a due. Esordiente ancora minorenne nell’edizione in Svezia nel 1958, Pelé diventò titolare dopo due partite indossando la maglia numero 10 e da allora è stato il titolare inamovibile della Seleçao. Sei gol in quel torneo, vinto segnando una doppietta in finale.

Ebbe meno fortuna, dal punto di vista individuale, nel 1962 in Cile, quando si fece male praticamente subito e dovette lasciare il posto in attacco ad Amarildo, che poi risulterà decisivo. Secondo titolo mondiale per Pelé, ma non da protagonista come quattro anni prima.

Trionfo assoluto, invece, nel 1970 con una delle squadre più forti di tutti i tempi, quella dei “cinque numeri 10”: lui, Jairzinho, Gerson, Tostao e Rivelino. Mondiale messicano ricordato per il suo gol di testa in finale contro l’Italia saltando sopra Burgnich, per il “drible de vaca” al portiere uruguaiano Mazurkiewicz, superato senza nemmeno toccare il pallone ma girandogli attorno, e per il colpo di testa miracolosamente parato da Banks contro l’Inghilterra, la “parata del secolo“.

12 gol per Pelé in quattro edizioni dei Mondiali. Sì, perché aveva partecipato anche nel 1966 in Inghilterra, azzoppato alla seconda partita e di nuovo ko.

Pelé: cosa ha vinto coi club

Parlare del fuoriclasse brasiliano significa soprattutto parlare del Santos, squadra messa sulla mappa mondiale praticamente dal suo giocatore più importante. Nel 1962 arriva la prima Copa Libertadores, vinta contro gli uruguaiani del Penarol in un triplice scontro spareggio compreso. Andata e ritorno con una vittoria a testa, decisiva la sfida in campo neutro a Buenos Aires risolta da una doppietta di Pelé nel 3-0 finale. L’anno successivo ecco servito il bis, stavolta contro il Boca Juniors e senza spareggio in campo neutro. Per “O Rei” cinque gol complessivi nel torneo compreso uno nella finale.

In quel biennio però senza dubbio il Santos (con altre stelle come Zito e Coutinho, entrambi campioni del mondo col Brasile) è la squadra più forte del pianeta visto che dopo la Libertadores arrivano due Coppe Intercontinentali. Assolutamente da dominatrice il successo nel 1962 contro il Benfica di Eusebio, schiantato con 8 gol tra andata e ritorno: cinque di questi segnati da Pelé. Nel 1963 a cadere è il Milan, che pensa di avercela fatta dopo il 4-2 dell’andata a San Siro (doppietta di O Rei), ma soccombe sia al ritorno che nello spareggio, dove invece il fuoriclasse brasiliano è assente. Specialmente al ritorno, quando va avanti 2-0 al Maracanà con Altafini e Mora, sembra fatta per i rossoneri, che poi vengono travolti.

Due Libertadores e due Intercontinentali. Non avendo mai giocato in Europa, Pelé non ha partecipato alla Coppa Campioni e non era eleggibile per il Pallone d’Oro, ma siamo sicuri che qualcosina avrebbe portato a casa anche lì. In compenso in patria conquistò 6 campionati con il Santos, che prima di lui non aveva mai vinto nulla, e ben 10 campionati Paulisti. Chiudendo la carriera ai New York Cosmos, quando ormai aveva imboccato l’ultima parte della sua straordinaria vita calcistica, si concesse il lusso di vincere anche il campionato NASL nordamericano, nel 1977. Un torneo pionieristico e un po’ folkloristico, ma che riempì il curriculum di Pelé e di altri suoi compagni famosi come Chinaglia, Beckenbauer e Carlos Alberto.

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