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Pedro-gol: l’uomo dei record ora trascina anche la Roma

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Dopo aver vinto tutto con le maglie di Barcellona e Chelsea, Pedro ha già realizzato due reti e servito un assist in sole 4 presenze con i giallorossi.

Abbiamo l’obiettivo di vincere sempre. Pensiamo partita dopo partita per raggiungere lo scudetto o la qualificazione alla Champions“, aveva detto davanti alla stampa poco dopo il successo per 1-0 in casa dell’Udinese. Una sfida peraltro decisa da una sua magia, la prima da quando è sbarcato in Italia. Arrivato a Roma a titolo gratuito dal Chelsea, il quasi trentatreenne Pedro Rodríguez Ledesma si è immediatamente posto in mente un obiettivo chiarissimo: vuole riscrivere trionfalmente la storia della capitale. Ambizioso? Beh, non potrebbe di certo essere altrimenti considerando che stiamo parlando di un giocatore universalmente riconosciuto come fuoriclasse. Un atleta che, soltanto l’anno scorso, è stato capace di scrivere una pagina indelebile nel libro del “fútbol” mondiale.

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Pedro nella storia

29 maggio 2019. Stadio Olimpico di Baku. Esattamente all’ora di gioco, Eden Hazard scatta in prossimità del vertice sinistro dell’area di rigore e mette al centro un pallone basso e preciso. Un cioccolatino delizioso che Pedro scarta prontamente insaccando con un mancino ad incrociare il pallone del momentaneo 2-0 del suo Chelsea sull’Arsenal. Circa 40 minuti più tardi, davanti a quasi 70 mila spettatori e ad un pubblico che lo segue festante da Londra, il talento di Santa Cruz de Tenerife solleverà la tanto agognata Europa League. Un trofeo che sa di rivalsa per Sarri, una coppa che permette a “Pedrito” di iscrivere definitivamente il proprio nome nei libri di storia calcistica.

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Un mondiale e un europeo con la nazionale spagnola, tre Champions, tre Supercoppe europee, due Mondiali per club, cinque Liga, tre Coppe del Re, quattro supercoppe nazionali col Barcellona, una Premier League, una coppa d’Inghilterra e, infine, l’Europa League con addosso la maglia blu del Chelsea. L’unico riconoscimento che mancava nella spropositata bacheca del primo calciatore al mondo riuscito nell’impresa di vincere tutto.

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Spagna-Inghilterra

321 presenze, 99 gol e 62 assist. Sono i numeri – incredibili – delle 8 stagioni vissute da Pedro all’ombra del Camp Nou di Barcellona. Una storia d’amore, quella con i colori blaugrana, cominciata nel 2004 con l’ingresso nelle giovanili del club catalano e ufficialmente riconosciuta dal 12 gennaio del 2008, data dell’esordio nel 4-0 sul Murcia. Un percorso culminato, forse, col celebratissimo gol nella vittoriosa finale di Champions del 3 maggio 2011 per quello che fu, probabilmente, uno dei punti più alti della sua carriera. Di fronte c’era il Manchester United di Rooney, affondato nella finale inglese di Wembley col netto risultato di 3-1. Dopo 20 titoli con addosso quella maglia che, per tanti anni, è stata per lui una sorta di seconda pelle, Pedro lascia ufficialmente il Barcellona nel 2015.

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Nuova divisa, nuovi compagni, nuovo campionato ma stessa fame di vittorie e trofei. Acquistato per 27 milioni di euro dai Blues di Abramovich, Pedro si mette immediatamente in evidenza come uno dei migliori giocatori dell’intera Premier League. Un esterno offensivo perfetto per lo stile di gioco inglese e capace di andare a segno in ben 7 occasioni nelle 29 apparizioni complessive che lo hanno visto protagonista alla sua prima stagione a Londra. Saranno poi 43 i centri e 28 gli assist collezionati nei 4 intensissimi anni trascorsi in Inghilterra. Poi, il recente addio. Una separazione di certo dolorosa, arrivata probabilmente in nome di una sorta di rivoluzione “green” che, portando tanti giovani talenti a Stamford Bridge, ha letteralmente riassettato la rosa a disposizione del tecnico Frank Lampard.

Leader giallorosso

Schierato da esterno offensivo nel 4-2-3-1 di Paulo Fonseca, Pedro è attualmente uno dei fedelissimi dell’allenatore portoghese. Una di quelle pedine alle quali l’ex allenatore dello Shaktar pare non essere mai disposto a rinunciare. E non potrebbe di certo essere altrimenti. Letale negli inserimenti, lucido nel far salire la squadra e a dir poco fondamentale nell’uscita palla al piede dei suoi da una situazione di pressing avversario, il classe ’87 sembra rinato dopo un’ultima stagione col Chelsea che lo aveva visto protagonista soltanto in 11 occasioni in Premier. Esperto, rapido e tatticamente intelligente, l’ex Barcellona ha ridato ottimamente vigore ad una fascia sinistra giallorossa rimasta orfana di Under nel corso dell’ultimo mercato estivo. Sono giù due le reti messe a segno nelle sue prime quattro presenze nel nostro campionato.

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Sempre al posto giusto nel momento giusto, l’attaccante di Santa Cruz de Tenerife ha letteralmente deciso la sfida di ieri sera contro il Benevento. Un gol – un mancino preciso da dentro l’area – e un rigore procurato il bottino dello spagnolo in una gara vinta dai capitolini con l’ampio risultato di 5-2. L’ennesima prova convincente di un giocatore che, in poco tempo, ha cancellato le poche critiche giunte da chi pensava che Roma si stesse preparando ad accogliere un campione ormai da tempo appagato. Fame, fame e ancora fame. Dopo aver scritto la storia del calcio mondiale, ora Pedro vuole stupire anche in maglia giallorossa. Scorgere una nuova sfida, accettarla e superarla: è questo ciò che fanno i campioni.

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