Il Portogallo si presenta ai Mondiali 2022 con una rosa eccezionale e piena di talento, ma anche con tanti problemi interni. A partire dal caso Ronaldo.
Poche squadra, sulla carta, hanno una rosa migliore come qualità e profondità del Portogallo, in questi Mondiali in Qatar. Sicuramente, la squadra di Fernando Santos è di gran lunga più forte di quella che nel 2016 vinse a sorpresa gli Europei, e questo pone molte pressioni sulle spalle di un tecnico che più volte non è stato ritenuto adatto a guidare questo tipo di giocatori.
E poi, come se non bastasse, c’è il problema di Cristiano Ronaldo. Il giocatore che dovrebbe essere la stella della squadra, nonché il suo principale finalizzatore (la questione dei gol è un motivo ricorrente della storia della selezione lusitana), oggi è anche la principale incognita. Pochi giorni fa ha rescisso col Manchester United,e pare che i rapporti con Bruno Fernandes non siano i migliori. L’atmosfera nello spogliatoio, quindi, rischia di essere l’ostacolo principale di una squadra che potrebbe (e vorrebbe) puntare al titolo.
Mondiali 2022: come gioca il Portogallo
Fernando Santos è stato l’uomo dei miracoli: nel 2016, con una rosa di talento ma inesperta e con tante lacune, riuscì a impostare un gioco accorto e misurato, ribaltando i pronostici. Oggi, però, sembra del tutto fuori contesto in una squadra piena di giocatori moderni e a trazione offensiva. Già agli scorsi Europei, il Portogallo assomigliava a una Ferrari tenuta ostinatamente sui 30 all’ora, e questo Mondiale (l’ultimo di Ronaldo) potrebbe decidere il futuro del ct.
Perché sui giocatori in campo si può dire poco. Rui Patricio forse non sta vivendo il suo momento migliore alla Roma, ma in Nazionale è sempre stato una sicurezza, e alle sue spalle ci sono elementi validissimi come José Sa e Diogo Costa. In difesa, oltre all’intramontabile Pepe, troviamo giocatori eccelleti come Ruben Dias, Nuno Mendes, Raphael Guerreiro e João Cancelo. Danilo Pereira, poi, è un jolly preziosissimo, capace di essere impiegato sia come mediano accanto a William Carvalho sia da centrale difensivo.
Il centrocampo, tra mediani e trequartisti, è chiaramente il fiore all’occhiello dei lusitani, e il redivivo João Mario visto col Benfica è un importante recupero (che compensa l’assenza di Renato Sanches, pupillo di Santos reduce da problemi fisici che lo hanno lasciato ai margini del PSG). Ma dietro le punte, tra Bruno Fernandes, Bernardo Silva, João Felix e Rafael Leão, la scelta è ampia e tutta di altissima qualità.
Il punto sarà però far funzionare l’attacco in fase di finalizzazione, perché da anni il Portogallo si affida, sotto questo aspetto, essenzialmente all’estro di Ronaldo. Le alternative ci sono, ma né André Silva né Gonçalo Ramos possono fare lo stesso gioco di CR7. E questo potrebbe essere un problema ai Mondiali in Qatar oltre che, sicuramente, nel prossimo futuro.
Mondiali 2022: la formazione titolare del Portogallo
PORTOGALLO (4-2-3-1): Rui Patricio; Cancelo, Dias, Danilo Pereira, Nuno Mendes; Carvalho, Vitinha; Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Leão; Cristiano Ronaldo. All. Santos.