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Mario Bolatti, il calciatore che si muoveva troppo poco

RubricheMario Bolatti, il calciatore che si muoveva troppo poco

Il binomio Mario Bolatti Fiorentina è oggi quasi del tutto dimenticato. Questo perché il compassato mediano argentino non riuscì affatto a lasciare il segno.

Correva l’anno 2010 quando, nel calciomercato invernale di gennaio la Fiorentina decise di puntare su Mario Bolatti. Lui era un centrocampista capace di giocare a buoni livelli sia in interdizione che in fase di costruzione della manovra. Originario di La Para, in argentina, dove era nato il 17 febbraio 1985, il calciatore, di origini italiane (aveva una nonna piemontese) muove i primi passi nel Belgrano, con il quale trascorre quattro anni a buoni livelli tra il 2003 ed il 2007.

L’esperienza si chiude con 86 presenze ed un gol, abbastanza per convincere il porto a puntare su quel 22enne dal fisico imponente (1,89 cm di altezza per 80 kg di peso, n.d.r.) ma non proprio svelto col pallone tra i piedi. Evidentemente anche per il tasso tecnico del campionato portoghese tale lentezza non doveva sposarsi bene, se è vero che Bolatti gioca appena 18 partite in campionato tra il 2007 ed il 2009, riuscendo comunque a vincere un campionato di Portogallo.

Mario Bolatti Fiorentina, durò poco

L’Huracan gli offre una possibilità di rilancio e lui fa bene ad accettare, dal momento che, con 36 apparizioni e 5 gol, disputa quella che è la sua migliore stagione in carriera. Ed allora Bolatti decide di riprovarci con l’Europa: la Fiorentina lo acquista per poco meno di 4 milioni di euro, in comproprietà dal Porto che ancora ne deteneva il cartellino.

Suoi compagni di reparto in mediana erano capitan Montolivo, Gobbi, Jorgensen, Donadel, Cristiano Zanetti e Marchionni, mentre nella stagione successiva arrivarono anche Gaetano D’Agostino e Behrami. Ma in Serie A si ripete la stessa esperienza vissuta in Portogallo. Nel corso di un anno e mezzo, il lento sudamericano scende in campo poche volte e solo in parte da titolare. L’esperienza in viola si chiude nell’estate del 2011 per quello che sarà un ritorno definitivo in Sud America.

Un Mondiale e 12 convocazioni con l’Argentina per lui

mario bolatti

‘El Gringo’, come era soprannominato, va all’Internacional, dove rimarrà fino al 2014 con in mezzo una breve e non fruttuosa parentesi al Racing, per poi accasarsi al Botafogo. Sufficiente anche questa parentesi della sua carriera, ma non basta per restarvi più di una stagione. Infatti dopo il 2014/2015 passato con il ‘Fogão’, Bolatti torna a casa al Belgrano. In due anni gioca 31 volte segnando 5 reti, infine nel 2017/2018 lo vediamo con il modesto Boca Unidos.

Dopo un solo anno resta svincolato, situazione che permane ancora oggi. Un epilogo non certo felice per uno che – tra 2009 e 2022 – ha risposto anche a 12 convocazioni da parte della Nazionale argentina segnando un gol e facendo parte della spedizione per i Mondiali di Sudafrica 2010. Una fase calante di carriera, quella sì, giunta velocemente per il lento Bolatti.

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