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Il Lens ha prodotto più talenti di quanti pensiate

Calcio EsteroIl Lens ha prodotto più talenti di quanti pensiate

Il Lens, tornato quest’anno in Ligue 1, è una vera e propria fabbrica di talento. Varane ma non solo, ecco i migliori giovani passati dal vivaio sang et or

Se parli di calcio francese e dici Lens, la prima cosa che ti viene in mente sono le bellissime maglie color rosso e oro che, da decenni, sono tra le più ricercate da parte dei collezionisti. Eppure la squadra con sede nella caratteristica cittadina situata nel nord è una delle più storiche e tifate nel panorama transalpino, oltre ad avere un nutrito gruppo di supporter molto caldi capaci, ai tempi buoni, di riempire il Felix Bollaert e trasformarlo in un vero e proprio catino infernale.

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Eppure, in campo il Lens non ha mai dato grosse soddisfazioni ai propri fan. Per trovare i sang et or, letteralmente “sangue e oro”, protagonisti di una lotta al titolo bidogna infatti tornare fino alla stagione 2001/02 e al testa a testa senza esclusione di colpi con il grande Lione. Per il resto, soprattutto in tempi recenti, il Lens ha vissuto più bassi che alti, tra sporadiche apparizioni in Ligue 1 e parecchie presenze ai piani bassi del calcio francese.

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Lens, un vivaio sempre al top

Nonostante ciò, il Lens ha uno dei centri di formazione più innovativi e floridi di Francia, coltivato e migliorato anno dopo anno grazie agli investimenti delle varie proprietà che si sono succedute al comando. Società non sempre serie e rispettabili, unite però da questo filo sottile che, a conti fatti, ha sempre permesso al club di autosostenersi con la cessione dei pezzi pregiati più importanti.

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Grazie ai tanti soldi incassati – solo nelle ultime stagioni, passate spesso in seconda divisione, sono entrati 81 milioni di euro – il settore giovanile è stato sempre restaurato, non solo a livello di sportivo ma anche di infrastruttura. Il Centre La Gaillette, inaugurato nel 2002 sotto la presidenza Martel, conta infatti centinaia di ragazzi affiliati e una squadra di formatori di primissimo ordine. Infatti, non è un caso che da qui siano usciti un sacco di calciatori in grado di avere carriere professionali molto soddisfacenti.

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lens
Fonte immagine: @ZachLowy (Twitter)

I migliori prodotti del Lens: spicca Varane

Volendo stilare una sorta di top 11, in particolare per quanto riguarda i giovani passati da Lens nel nuovo secolo, in porta trova spazio Alphonse Areola, attuale portiere del Fulham che però ha giocato anche nel PSG e nel Real Madrid. A Lens ha fatto una stagione, la 2013/14, di livello assoluto, confermandosi come uno dei nomi nuovi – a quei tempi – dell’intero movimento calcistico francese.

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Sempre in Inghilterra gioca Serge Aurier, terzino destro del Tottenham cresciuto a La Gaillette con un’esperienza triennale in prima squadra prima di salutare in direzione Tolosa, dove è passato anche Benoit Assou-Ekotto, eclettico laterale mancino con tanta esperienza in Premier League. Del pacchetto dei (tanti) centrali esplosi nel Lens vanno menzionati Timothee Kolodziejczak ma soprattutto Raphael Varane, lasciato andare giovanissimo – era il 2011 – al Real Madrid.

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Muscoli e fosforo a centrocampo

Parlando di centrocampo, invece, il Lens per qualche stagione si è coccolato Geoffrey Kondogbia, che in prima squadra ha esordito assieme ad Aurier e Varane. Il centrafricano oggi gioca nell’Atletico Madrid, dopo aver maturato esperienze importanti tra Monaco e Valencia. A fine carriera, ma profilo tecnicamente delizioso, Seydou Keita, maliano di nascita ma francese di formazione: per lui anche una breve, ma intensa, esperienza alla Roma.

 

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Citazione d’obbligo anche per Adel Taarabt, trequartista giramondo oggi al Benfica, ma capace di illuminare varie platee trasversalmente per tutta Europa. Da giovanissimo, il talento maghrebino ha illuminato il Bollaert, ma per poco tempo: poi tanta Inghilterra – era il pupillo di Harry Redknapp – Milan e Genoa.

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In attacco brilla Diouf

Dal Senegal a Lens, prima di girare il mondo e conquistarsi la simpatia del mondo del calcio dopo il Mondiale 2002. La parabola di El Hadji Diouf è cominciata proprio dal nord della Francia, dove l’attaccante dalla barba ossigenata ha giocato oltre 50 partite tra il 2000 e il 2002. Menzione anche per Thorgan Hazard, oggi stella del Borussia Dortmund, e Anthony Knockaert, eclettico esterno che in Inghilterra ha vestito diverse maglie.

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Molte anche le alternative tra i “famosi” cresciuti nel Lens. In difesa c’è Adil Hermach, tunisino svezzatosi a La Gaillette, in mezzo Samba Sow, che oggi gioca nel Nottingham Forrest, mentre in attacco il Bollaert ha visto giocare Kevin Monnet-Pacquet e soprattutto Gael Kakuta. Quest’ultimo è tornato al capezzale della squadra che lo ha lanciato e, attualmente, è uno dei giocatori più incisivi dell’attuale Ligue 1.

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