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Kean risponde presente

In Primo PianoKean risponde presente

Moise Kean è atterrato sul pianeta bianconero a due anni di distanza dalla sua cessione per esigenze di bilancio. Rientrato anche nei ranghi della nazionale, ha subito mandato un messaggio chiaro ad Allegri.

Il tecnico livornese non potrà far a meno di fregarsi le mani per quanto accaduto ieri durante Italia – Lituania. Al netto dell’esplosione internazionale di Raspadori, la doppietta di Moise Kean ha illuminato il Mapei Stadium evidenziando la bontà della scelta bianconera.

É partito Ronaldo, è vero, ma l’arrivo di Kean offrirà ad Allegri molti più spunti tattici e garantirà la centralità del progetto a Dybala, vero regista della manovra offensiva della Juventus. 

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Moise Kean: un percorso complesso

Ma partiamo dall’inizio, dal primo atterraggio di Kean sulla crosta terrestre bianconera. Era il 2018 e, dopo metà anno con l’Hellas, Kean si affacciava alla Juventus di Allegri con sfrontatezza e personalità. 

Le statistiche dell’anno successivo – 17 presenze, 7 gol – ne hanno certificato la qualità estrema, e la partenza per Liverpool fu per tutte le parti in causa una scommessa, poi persa.

La Juventus si sistemò il bilancio, Kean approdava nel miglior campionato del mondo e l’Everton acquistava uno degli attaccanti dal futuro più luminoso in circolazione.

Moise Kean
Moise Kean (Fonte immagine: Twitter @SoccerBantzNG)

39 presenze più tardi, Kean ha lasciato l’Everton come un reietto ripartendo alla volta di Parigi. Il miracolo di Raiola – che ha intercettato ai tempi la necessità parigina di un attaccante versatile e dalle poche pretese in fatto di spazio – ha fatto si che Kean giocasse al fianco di Mbappé e Neymar non da comprimario, ma da stella offensiva capace di oscurare Mauro Icardi. 

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Tanto che a maggio, si parlava di 50 milioni di euro di valutazione che il PSG non voleva affrontare, perché stava attendendo l’atterraggio di un altro alieno, Leo Messi, ai piedi della Torre Eiffel. 

Dunque Kean arriva alla Juventus dopo 19 gol e 45 presenze con la maglia del PSG, e l’incombente peso sulle spalle di sostituire CR7 in una squadra che ha faticato nelle prime due uscite stagionali.

Kean: il messaggio è chiaro

Ma se le stimmate del predestinato c’erano tutte – primo millennial a segnare in Serie A, secondo marcatore più giovane nella storia della nazionale – la mancata chiamata all’Europeo da parte di Mancini – che gli preferì Raspadori – affievolì decisamente l’hype intorno all’attaccante ex Hellas Verona.

Tanto da farlo risultare un colpo last minute in un mercato in cui gli attaccanti si sono mossi parecchio. 

Ora, al rientro in nazionale dopo due stagioni di pausa, Kean gioca da esterno sinistro al fianco del coetaneo Raspadori e segna due gol. 

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Il messaggio inviato ad Allegri è chiaro: puoi contare su di me, devi contare su di me. In un articolo di fine mercato abbiamo parlato di come il ragazzo si potrà integrare nelle varianti tattiche di Allegri, svariando da esterno o da seconda punta nel 4-4-2, nel 4-2-3-1 e nel 4-3-3, ma non abbiamo sottolineato un tema fondamentale.

Kean segna, e lo fa spesso nei momenti decisivi. Per prendere ad esempio solo la partita contro la Lituania, al netto dell’avversario ha risposto presente nel momento in cui la nazionale aveva bisogno di una vittoria. 

I 4 gol segnati nella prima mezz’ora sono un record – tra l’altro – per la nazionale, così come le contemporanee reti dell’attaccante bianconero e del compagno di reparto del Sassuolo, entrambi classe 2000, entrambi da forgiare nella fucina di Mancini, in vista di Qatar 2022. 

Altra statistica? Moise Kean, dopo la doppietta contro la Lituania, ha segnato in azzurro lo stesso numero di gol segnati da Roberto Mancini (4) con la maglia della nazionale.

Una stagione per decollare

Per ora è semplicemente approdato sul globo bianconero. É arrivato da un pianeta chiamato Paris Saint Germain dove tutto sembrava più facile e dovrà abituarsi alla gravità bianconera, sopratutto nella stagione post CR7.

C’è però Allegri in panchina, che sa di poter contare sul nuovo Kean, centravanti capace di giocare un po’ dappertutto e ora tornato anche in nazionale. 

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