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Il gioco del Chelsea passa principalmente da Jorginho

Calcio EsteroIl gioco del Chelsea passa principalmente da Jorginho

L’arrivo di Tuchel sulla panchina del Chelsea ha riportato in auge la figura di Jorginho, sempre più centrale nel progetto dei blues

Chelsea-Real Madrid, semifinale di ritorno di Champions League, metterà di fronte due tra i centrocampisti ‘bassi’ più forti in circolazione: da un parte, con i blues, giocherà infatti Jorginho, mentre dall’altra, nel cuore della manovra madridista, troviamo ben saldo Casemiro. Ironia della sorte, i due sono anche connazionali, ma mentre il 14 del Real è ormai un pilastro della Seleçao di Tite, l’ex Napoli da tempo ha scelto l’Italia.

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Buon per Roberto Mancini, che se lo ritroverà tirato a lucido in vista del prossimo campionato europeo, dove Jorginho giocherà da vertice basso di un centrocampo a tre come all’inizio della sua esperienza con il Chelsea e, prima ancora, come ai tempi di Napoli e Verona. Ultimamente, pur presente, la sua figura è stata un po’ sacrificata, perché prima Lampard e poi Tuchel hanno adottato un sistema che prevede difesa a tre e centrocampo a due.

jorginho
Fonte immagine: @nonleggerlo (Twitter)

Pietra angolare del Chelsea

Poco male, perché a Valdebebas, dove il Chelsea ha strappato un pari preziosissimo, Jorginho è stato uno dei migliori in campo: con la sua pulizia di calcio, una visione di gioco con pochi eguali e la capacità innata di non sprecare palloni nemmeno sotto pressione, l’italo-brasiliano ha rappresentato una risorsa fondamentale nella risalita del campo, permettendo spesso al Chelsea di attaccare in superiorità numerica.

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“Ha una capacità impressionante nel rompere le linee – ha detto Thomas Tuchel nel postpartita di Madrid – e mi dà varie soluzioni nel farlo, calibrando la lunghezza dei passaggi e diversificando le giocate sui compagni”. In effetti, Jorginho è un vero e proprio riferimento per il Chelsea: contro il Real, il centrocampista catarinense spesso si abbassava a prendere palla in difesa scambiando rapidamente con i centrali, permettendo loro a turno di risalire il campo in conduzione.

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Inoltre, i suoi cambi di gioco hanno creato non pochi problemi in fase difensiva agli avversari, soprattutto quando le aperture coinvolgevano i laterali sulla profondità, costringendo in padroni di casa a rinculare in fretta e furia per difendere la porta di Courtois. Il tutto, completato da una velocità di piedi e pensiero decisamente sincronizzate. “Sa gestire la pressione come pochi” ha detto Tuchel.

Jorginho contro Casemiro, che sfida

L’accesso alla finale di Champions League si giocherà principalmente a centrocampo, con Jorginho che a distanza dovrà vincere una sfida importante contro Casemiro. Il compito dell’italo-brasiliano sarà quello di pescare Mount e Pulisic alle spalle del tuttofare cresciuto nel San Paolo, in modo tale da creare superiorità numerica tra le linee.

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Pur essendo un pallino di Sarri, Jorginho ha avuto un miglioramento delle prestazioni proprio in concomitanza con l’arrivo di Tuchel. “La differenza – ha rivelato un membro dello staff del Chelsea – sta nel fatto che Tuchel chiede un gioco più diretto e verticale, nel quale gli uomini senza palla attaccano velocemente gli spazi”. Una filosofia che, evidentemente, si sposa bene con le caratteristiche dell’ex Napoli.

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Tite, commissario tecnico del Brasile, definì Jorginho come un ‘ritmista’, nel senso di calciatore in grado di dettare i tempi di gioco alla squadra, accelerando o rallentando il gioco a seconda delle circostanze. Per questo motivo si spese in prima persona cercando, inutilmente, di fargli accettare la convocazione in nazionale, dove sarebbe entrato in competizione – ironia della sorte – proprio con Casemiro.

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