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L’ascesa inarrestabile di Jeremie Boga

Serie AL'ascesa inarrestabile di Jeremie Boga

Dopo aver fatto intravedere numeri notevoli già nella scorsa stagione, in quella in corso Jeremie Boga è riuscito a completare la sua opera di maturazione, imponendosi come uno dei talenti più fulgidi attualmente in Serie A e attirando l’inevitabile interesse delle big.

Forse, osservando con attenzione, nella doppietta che Jeremie Boga ha rifilato al Verona nell’ultimo turno di campionato – fondamentale per tenere in partita il Sassuolo prima dello straordinario quanto assurdo assolo in pieno recupero di Rogerio che è valso il 3-3 finale – è davvero possibile intravedere l’effettiva avvenuta esplosione di un talento che tanti in questa stagione aspettavano al varco.

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La prima rete, una botta secca di sinistro che porta le squadre sull’1-1, arriva con quello che non è il suo piede, elogio alla concretezza che non lascia scampo a Silvestri; la seconda è una giocata di alta classe, un destro a rientrare degno dei più grandi campioni, che non sorprende chi – e ormai non sono pochi – conosce il talento di Boga ma che è comunque l’ennesima conferma di quanto questo giocatore sia capace di tutto. E che vale, particolare di non poco conto nell’anno in cui tutti gli chiedevano il salto di qualità a livello di numeri, il decimo gol in campionato.

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Chi è Jeremie Boga

Arrivato nel luglio del 2018, in prestito da un Chelsea indiscutibilmente bravo nello scoprire i talenti ma non sempre altrettanto abile nel valorizzarli, meno di 24 mesi fa Jeremie Boga era praticamente uno sconosciuto al grande pubblico mentre veniva considerato un talento troppo discontinuo dalla maggior parte degli addetti ai lavori.

Certo le qualità tecniche e atletiche sarebbero state evidenti a chiunque anche con un’occhiata distratta – un dribbling nello stretto da brasiliano, uno scatto bruciante, quasi da centometrista – ma se a 21 anni ti trovi a lasciare Londra e il Chelsea per trasferirti al Sasuolo, oltretutto dopo una stagione buona ma certo non eccezionale al Birmingham City un motivo ci deve pur essere.

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Invece, quasi dal nulla, il calcio italiano potrebbe aver fornito un contributo determinante nello scoprire un talento che dopo quanto fatto vedere nel corso di questa stagione a fine campionato potrebbe addirittura ritrovarsi al centro delle voci di calciomercato, obiettivo delle big – Napoli, Juventus e Inter, pare in quest’ordine – che già da tempo si sono annotate il suo nome sul taccuino.

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Nato a Marsiglia e cresciuto nelle giovanili del Chelsea dall’età di 11 anni, dopo essersi trasferito a Londra al seguito del padre, Jeremie Boga sembra essere finalmente esploso dopo anni passati a cercare di replicare tra i professionisti le meraviglie realizzate a livello giovanile con i Blues.

Girato in prestito prima al Rennes e poi al Granada, quindi al Birmingham dopo il breve e sfortunato debutto in Premier League – 18 minuti con Antonio Conte in panchina, neanche il tempo di rendersene conto ed ecco il cambio tattico dopo l’espulsione di Gary Cahill – prima di questa stagione Boga era sembrato a molti semplicemente poco più di un funambolo, uno di quei talenti da inserire a partita in corso e capaci di cercare la giocata estemporanea ma inadatti a coprire 90 minuti e a fornire un valido contributo nelle due fasi di gioco.

Testardo fino all’eccesso, imprevedibile nel numero ma troppo incompleto per svariare con efficacia su tutto il fronte offensivo, nella sua prima stagione in Serie A Boga veniva apprezzato per l’alto numero di dribbling riusciti e per la capacità di incidere soprattutto nel finale di partita, con le difese stanche che spesso soffrivano le sue accelerazioni fulminanti.

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In questa stagione continuità e concretezza

Mister De Zerbi, però, rimproverava al suo attaccante – comunque prontamente riscattato dal Sassuolo, che adesso resta in attesa della mossa del Chelsea che vanta un’opzione di recompra a 15 milioni – la poca applicazione in fase di non possesso, oltre che la poca concretezza che in tanti avevano notato nel momento di fare i conti.

Abbagliati dai lampi di classe assoluta prodotti dal ragazzo, 3 reti e un solo assist in 27 presenze stagionali erano sembrati davvero poca cosa, un rendimento del tutto simile alle precedenti esperienze tra Ligue 1, Liga e Championship. Fumo in abbondanza – dribbling fulminei, inventiva a volte quasi visionaria – ma quanto arrosto?

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La risposta è arrivata in questa stagione 2019/2020, complessivamente piuttosto anonima per il Sassuolo ma non per quello che può essere definito senza ombra di dubbio il suo gioiello più brillante. Se il club neroverde infatti ha costantemente navigato a metà della classifica certo è che chi ha osservato le partite della banda di De Zerbi non può dire di essersi annoiato, in parte per la mentalità offensiva del tecnico e in parte anche per il talento ormai sconfinato di Jeremie Boga.

Che ha letteralmente fatto girare la testa alle difese di mezza Italia: basta osservare qualsiasi video che raccolga quanto prodotto in poco meno di due anni in Serie A per rendersi conto che non parliamo di un talento come tanti, ma di quello che ormai sembra un vero e proprio predestinato. Dribbling e inventiva da asso dello street soccer, una velocità nel breve capace di lasciare sul posto praticamente chiunque, Boga ha dimostrato di essere maturato sotto tutti gli altri punti di vista.

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Finalmente un punto fermo per mister De Zerbi – titolare in 23 occasioni su 28 contro le 14 su 27 della passata stagione – Boga ha rotto il ghiaccio con il gol all’ottava giornata nella gara persa 4-3 contro l’Inter, quando dopo essere entrato nel secondo tempo prima ha fornito il “pre-assist” per il gol di Djuricic e poi ha lasciato il segno con una straordinaria percussione centrale in dribbling, realizzata oltretutto contro una delle difese più forti del campionato.

Chiaro che per uno che è capace di fare cose del genere, e che evidentemente non soffre di alcun timore reverenziale, certe giocate possano essere la norma, anzi, devono esserlo perché questo è uno dei suoi tanti punti di forza, giocare con naturalezza e seguendo l’istinto: la dimostrazione arriva contro la Juventus, quando con un delizioso tocco sotto, quasi con nonchalance, rende vana l’uscita di un certo Gigi Buffon.

È il gol numero 4 dei 10 realizzati fino a oggi in campionato, più o meno tutti gioielli di creatività, classe e intuito. A chi gli chiedeva più continuità Jeremie Boga ha risposto con una stagione da protagonista – se ne è accorta persino la Electronic Arts, che in FIFA 20 lo ha inserito nel Team Of The Season So Far della Serie A miglioando il suo Overall da 72 a 89 – mentre a chi gli chiedeva di limare i difetti ha risposto perdendo molti meno palloni e recuperandone molti di più, applicandosi nel pressing e sacrificandosi per i compagni.

A chi gli chiedeva più concretezza, infine, ha risposto arrivando in doppia cifra (e 4 assist) ma senza rinunciare alle giocate che gli hanno permesso di fare la differenza in un calcio che spesso lascia troppo poco spazio all’estro individuale e di imporsi all’attenzione del grande pubblico.

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Sulle orme di Salah?

E delle big, che in estate sembrano pronte a contenderselo. Poche settimane fa Boga sembrava ormai nel mirino del Napoli, pronto a trattare con il Sassuolo (o con il Chelsea se arriverà il contro-riscatto) ma frenato dal fatto che effettivamente l’ivoriano andrebbe a calpestare più o meno le stesse mattonelle che oggi sono pertinenza di Lorenzo Insigne.

Ecco allora farsi avanti la Juventus, che del resto da sempre monitora con attenzione i talenti della Serie A e che potrebbe puntarci sia come erede di Douglas Costa che come potenziale pedina di scambio sul mercato. Ed è bene non dimenticare neanche l’Inter, che dovrà del resto fornire a Conte alternative affidabili in attacco alla coppia formata da Lukaku e Lautaro Martinez, ammesso che quest’ultimo resti.

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Insomma, la prossima estate potrebbe essere quella di Jeremie Boga – Transfermarkt lo valuta 16 milioni di euro, potrebbero servirne quasi il doppio – che da quando è arrivato in Serie A ha cominciato una crescita inarrestabile che presto potrebbe proiettarlo nell’Olimpo dei grandi.

L’esempio di Mohamed Salah, arrivato in Italia quasi come un UFO (guarda caso sempre dal Chelsea) e trasformatosi in uno dei migliori attaccanti al mondo, del resto è ancora fresco. Un paragone che oggi può sembrare quasi blasfemo, ma per cui invitiamo gli scettici a rivedere le perle collezionate dal talento del Sassuolo in questa stagione. Siamo davvero sicuri che la storia non possa ripetersi?

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