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Cos’ha detto Pochettino sull’indipendenza della Catalogna

CuriositàCos'ha detto Pochettino sull'indipendenza della Catalogna

L’indipendenza della Catalogna fa sempre discutere in Spagna, anche in ambito calcistico. Questa volta ne ha parlato uno che conosce bene Barcellona, anche se dalla sponda meno vincente: Mauricio Pochettino.

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La questione relativa all’indipendenza della Catalogna (molto discussa soprattutto nel 2017, anno in cui si è svolto un discusso referendum non riconosciuto da Madrid) è sempre d’attualità nel dibattito spagnolo e anche nel calcio. Tanto che ne ha parlato anche Mauricio Pochettino, l’argentino da poco sedutosi sulla panchina del PSG.

Pochettino ha infatti trascorso gran parte della sua vita in Catalogna: ha giocato nell’Espanyol, la seconda squadra di Barcellona, tra il 1994 e il 2001, e poi di nuovo dal 2004 al 2006, quando si è ritirato. Tre anni dopo, ha iniziato la sua carriera da allenatore, esordendo proprio con l’Espanyol, dove è rimasto fino al 2012.

La battuta di Pochettino

Il discorso del neo-tecnico del PSG, in realtà, è stato scherzoso e molto poco politico (Pochettino si è finora sempre guardato bene dall’esprimere chiare posizioni politiche, anche su altri temi). Intervistato dal giornale madrileno As, l’argentino si è limitato a ricordare che, nel periodo trascorso da allenatore dell’Espanyol, durante il quale si piazzò tre volte tra l’ottavo e il quattordicesimo posto in Liga, ha vinto tre volte la Copa Catalunya battendo in finale il Barcellona.

“Dico sempre che, se un giorno la Catalogna sarà indipendente, queste coppe avranno un grande valore, perché le ho vinte contro il Barcellona, non contro altre squadre” ha spiegato, ridendo. In realtà, di Coppe di Catalogna Pochettino ne ha vinte solo due da allenatore (nel 2010 e nel 2011), ma ben quattro da giocatore, di cui due in finale contro il Barça, per cui confondersi è facile.

La battuta ha anche un senso considerato che spesso a Pochettino la stampa fa notare che, sebbene sia un allenatore molto stimato e che ha fatto una finale di Champions League, non ha mai vinto titoli. O meglio, non gli aveva mai vinti prima di arrivare a Parigi: lo scorso 13 gennaio, superando 2-1 il Marsiglia, ha conquistato il Trofeo dei Campioni, vale a dire la Supercoppa francese.

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L’indipendenza della Catalogna nel calcio spagnolo

Tuttavia, la questione dell’indipendenza della Catalogna è molto più che un semplice scherzo, in Spagna. Il dibattito politico divide da sempre il paese e ha spesso visto coinvolti importanti figure del mondo del calcio, come l’ex-presidente del Barcellona Joan Laporta, o calciatori come Oleguer Presas e Marc Crosas, fino a Pep Guardiola. Anche Gerard Piqué viene sovente considerato indipendentista, anche se in realtà non si è mai schierato apertamente; ha invece sostenuto il diritto dei catalani a un referendum sull’indipendenza, la stessa posizione sostenuta anche da Xavi.

Non mancano poi figure contrarie anche nel calcio, come ad esempio il presidente della Liga Javier Tebas o Miguel Reina, ex-portiere di Barcellona e Atletico Madrid, nonché padre di Pepe Reina, attuale portiere della Lazio.

catalogna
Fonte Immagine: @loverspoch (Instagram)

Il dibattutto sull’indipendenza della Catalogna ha spesso suscitato quesiti e riflessioni in ambito calcistico, ad esempio sulla sorte delle squadre catalane come Barcellona ed Espanyol e la loro possibilità di continuare a giocare nella Liga e, soprattutto nel caso dei blaugrana, di trattenere i propri campioni. Nel 2018 fece molto scalpore la notizia che Leo Messi avesse fatto inserire nel suo contratto una clausola che gli permetteva di liberarsi gratuitamente dal Barça nel caso in cui il club non si trovasse più a militare in uno dei massimi campionati europei.

Oggi, la situazione in Catalogna sembra essersi leggermente calmata rispetto al 2017, anche perché nel frattempo è cambiato il governo a Madrid. Si parla meno frequentemente, e comunque in maniera meno veemente, di indipendenza, ma le cose potrebbero cambiare: di recente il governo spagnolo si è detto disposto a trattare per la nascita di una nazionale di calcio basca separata da quella spagnola, e chissà che questo non possa aprire in futuro anche a un simile dibattito sulla selezione catalana.

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