Hamas è il movimento politico più in vista in Palestina e nel conflitto con Israele, ma che cos’è, chi sono i suoi membri e quale è la sua storia?
Gli attacchi in Israele di sabato 7 ottobre 2023 hanno riaperto la guerra in Medio Oriente che va avanti ormai dal 1948, anno della creazione dello Stato d’Israele, riportando al centro del dibattito il ruolo di Hamas. Si tratta della principale forza politica in Palestina, responsabile degli attacchi recenti a Israele e da tempo al centro di polemiche e condanne su scala internazionale, anche se spesso sostenuto da chi è vicino alla causa palestinese. Hamas è l’acronimo di Harakat al Muqawama al Islamiyya, ovvero Movimento Islamico di Resistenza, ed è un partito politico palestinese caratterizzato da un’ideologia profondamente conservatrice, incentrata sulla religione islamica, e più precisamente alla confessione sunnita. È ritenuto un movimento di estrema destra, e considerato un gruppo terrorista da parte degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, di Israele, e di altri stati e organizzazioni sovranazionali in giro per il mondo, dal Sudamerica al Giappone, fino al Regno Unito. In realtà, quando si parla di Hamas come gruppo terrorista ci si riferisce essenzialmente alla sua ala militare, nota col nome di Brigate Ezzedin al Qassam. Questa sezione è senza dubbio quella più in vista di Hamas, ed è guidata dal 2002 da Mohammed Deif, un uomo di 58 anni respinsabile degli attacchi del 7 ottobre e da tempo sulla lista dei nemici di Israele. Le Brigate al Qassam sono state fondate nel 1992 da Yahya Ayyash, mentore di Deif ucciso da Israele nel 1996. L’ala più prettamente politica di Hamas è invece guidata dal 2017 da Ismail Haniyeh, che però dal 1992 vive in esilio, insieme ad altri politici di Hamas, nel Sud del Libano. In sua assenza, il controllo politico diretto nella Striscia di Gaza è affidato a Yahya Ibrahim Sinwa, uno dei fondatori di Hamas.
Storia di Hamas
Hamas è stato fondato nel 1987, all’inizio della Prima Intifada, dallo sceicco Ahmed Yassin assieme a Abd al Aziz al Rantissi e Mahmud al Zahar. La nascita dell’organizzazione era stata motivata dalla necessità di creare un movimento della destra islamista in Palestina, all’epoca dominato dal partito di stampo socialista Al Fatah, guidato da Yasser Arafat. Alla base di Hamas c’era innanzitutto il partito dei Fratelli Musulmani, la formazione di destra fondamentalista islamica egiziana, ma anche il sostegno economico delle monarchie del Golfo, a partire dal Qatar. Il gruppo è andato crescendo d’importanza, rendendosi protagonista di vari attentati terroristici contro Israele alla fine degli anni Novanta e durante la Seconda Intifada. La vera svolta per Hamas è però arrivata nel 2004, dopo la morte di Arafat e l’inizio di una crisi politica in Palestina per la sua successione. La sua crescita di popolarità è divenuta evidente alle elezioni legislative del 2006, quando Hamas ha potuto eleggere Haniyeh Primo Ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese. L’elezione è stata molto contestata, soprattutto da Al Fatah, e ha portato a uno scontro aperto tra i due movimenti, la cosiddetta Battaglia di Gaza. Lo scontro, avvenuto nel 2007, ha comportato la fine del governo di Hamas sull’ANP, ma l’organizzazione è riuscita a cacciare ogni forza di opposizione dalla Striscia di Gaza, di cui detiene da allora il controllo. In compenso, Al Fatah e i suoi alleati hanno ucciso o cacciato tutti i rappresentanti di Hamas dalla Cisgiordania.
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