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La nuova gestione tecnica della Nazionale italiana punta a restituire centralità ai giovani. Gennaro Gattuso, scelto come commissario tecnico dopo l’Europeo, ha impostato il lavoro sulla valorizzazione dei talenti cresciuti nei vivai azzurri. Il tecnico calabrese ha seguito con attenzione il recente torneo dell’U21 ed era allo stadio per i quarti contro la Germania, perso solo sul finale dei tempi supplementari in nove contro undici.

Qualcuno di quel gruppo di U21 potrebbe anche far parte del nuovo corso della Nazionale maggiore. Fra questi c’è sicuramente Diego Coppola, difensore classe 2003, che ha debuttato da titolare con la Nazionale maggiore nella gara contro la Norvegia. Reduce dal trasferimento dall’Hellas Verona al Brighton, il centrale ha convinto il Ct per personalità e struttura fisica. Al suo fianco, l’altro nome forte per il reparto arretrato è Lorenzo Pirola, cresciuto nell’Inter e oggi all’Olympiakos. In mezzo al campo, spazio garantito a Niccolò Pisilli, esploso sotto la guida di José Mourinho nella Roma, e a Cesare Casadei, rientrato a febbraio dal Chelsea per completare la stagione al Torino.

A completare il gruppo di volti nuovi ci sono Tommaso Baldanzi, trequartista della Roma capace di agire anche da seconda punta, e Giovanni Fabbian, reduce da un’ottima stagione al Bologna. Attenzione anche a Jacopo Fazzini, prossimo al passaggio alla Fiorentina dall’Empoli. Gattuso ha spiegato in un’intervista a Rai 2: «Il talento c’è, ma bisogna dare ai giovani la possibilità di esprimerlo. Hanno bisogno di tempo, di potersi costruire un’esperienza e di sbagliare». Il Ct azzurro punta a creare una base solida ripartendo da questi ragazzi, molti dei quali hanno condiviso il percorso nelle nazionali minori. L’obiettivo è integrarli stabilmente nel gruppo della prima squadra, accelerando la crescita senza bruciare le tappe.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Non avrai altro Dio all'infuori di Paolo Maldini il mio primo ed unico comandamento. Costruito dal basso e in direzione ostinata e contraria. Lo Scudetto 2022 il più bello della mia vita personale e professionale ma il Milan di Ancelotti mi ha insegnato che dopo Istanbul c’è sempre Atene.