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Il focolaio Covid-19 al Torino, spiegato bene

Serie AIl focolaio Covid-19 al Torino, spiegato bene

Il focolaio Covid-19 al Torino ferma la squadra di Nicola, che adesso dovrà isolarsi e non potrà dare seguito a un periodo particolarmente positivo

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A tre giorni dalla bella vittoria sul Cagliari una notizia devastante paralizza il mondo granata: al seguito di un giro di tamponi effettuato al rientro dalla Sardegna, sono state rilevate alcune positività che non permetteranno alla squadra di scendere in campo nelle prossime due giornate. Infatti, il focolaio Covid-19 al Torino ha letteralmente scombinato i piani del club e di Davide Nicola.

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Il tecnico, la cui impronta sulla squadra cominciava a vedersi, si è visto annullare l’allenamento della mattina di martedì inizialmente senza spiegazioni. Poi, una volta capita la gravità della situazione, ha preso atto del fatto che il Filadelfia rimarrà chiuso fino a data da destinarsi. Niente partita col Sassuolo né, in infrasettimanale, trasferta a Roma contro la Lazio, quindi.

Focolaio Covid-19 al Torino, la situazione

Il momento è molto delicato. Dagli esami sostenuti da tutto il gruppo squadra sarebbero emerse positività importanti. Infatti, il focolaio Covid-19 al Torino coinvolgerebbe almeno 7 calciatori più vari membri dello staff e lo stesso medico sociale, colui il quale è un po’ il referente per i controlli che devono essere fatti e comunicati a intervalli regolari.

 

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Oltre a Murru e Buongiorno, già positivi prima di Cagliari e quindi non convocati per la trasferta della Sardegna Arena, giorni fa è spuntata la positività di Linetty e, più recentemente, sarebbero stati trovati positivi al Coronavirus anche Singo, Baselli (appena rientrato dopo un anno di stop) e Belotti, il quale nelle scorse ore era fuggito in ospedale per assistere alla nascita della figlia Vittoria.

I casi Bremer e Linetty

Il focolaio Covid-19 al Torino riguarderebbe la variante inglese, come specificato in una nota della ASL di Torino, ma all’interno del gruppo squadra ci sarebbero un paio di situazioni particolari. La prima riguarda Bremer, il cui esito del tampone ha avuto risultati contrastanti, con il brasiliano che al momento viene considerato tra i positivi al Coronavirus.

Linetty, invece, era addirittura partito per Cagliari prima di essere isolato il giorno stesso della partita. Nel giro di tamponi fatto al mattino di venerdì, il polacco era stato trovato positivo e quindi imbarcato e rimandato a Torino. Ora è già in isolamento preventivo, ma è difficile pensare che non abbia inciso – non solo, ma anche – il fatto di aver condiviso aereo e albergo con i compagni di squadra.

Il ruolo dell’ASL

L’ASL di competenza è intervenuta decretando il focolaio Covid-19 al Torino e, in queste ore, potrà prendere dei provvedimenti per quanto riguarda il rinvio delle partite. Infatti, nel protocollo anti-covid firmato dai 20 presidenti e redatto dalla Lega Calcio, è specificato che devono essere seguite le norme previste in sede di Lega “fatti salvi eventuali provvedimenti delle autorità statali o locali e della FIGC”.

 

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Ovvero, il regolamento già c’è ma se la situazione si aggrava l’ASL ha più competenza per decidere, come peraltro successo in occasione di Juventus-Napoli. Se i casi riscontrati dovessero infatti essere ritenuti gravi, tali da pregiudicare la sicurezza pubblica in tema di salute, subentrerebbe il blocco degli spostamenti.

Nel frattempo, la squadra dovrà essere isolata in un cluster apposito, come successo al Genoa a inizio stagione. Lì, tutti dovranno scontare il periodo di quarantena e, di conseguenza, non potranno scendere in campo per cause di forza maggiore. Viceversa, ogni società può giocarsi una sorta di jolly, che una volta utilizzato obbligherà i club a scendere in campo pena sconfitta a tavolino per 3-0.

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Fonte immagine: @FTalentScout (Twitter)

Lazio e Sassuolo rinviate

Non serviranno, quindi, i dieci calciatori contagiati previsti dalle norme federali per saltare le prossime partite. Secondo quanto riportato sull’edizione odierna di Tuttosport, le partite contro Sassuolo e Lazio dovrebbero essere rinviate senza che il Torino si giochi il bonus di cui sopra, perché il numero di contagiati è destinato a salire e, al momento, gli allenamenti sono sospesi fino a data da destinarsi.

A causa del focolaio Covid-19 al Torino, infatti, la squadra sarà probabilmente costretta a un periodo di isolamento che varia dai sette a dieci giorni. Ergo, non potrà giocare per cause di forza maggiore. La Lega sta già lavorando per fissare le eventuali date dei recuperi, puntando dritto verso il mese di marzo, quando il Torino, già impegnato in una difficile lotta salvezza, dovrà gettare il cuore oltre l’ostacolo per rialzarsi in classifica.

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