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Il Flamengo ha vinto un pirotecnico Brasileirão

Calcio EsteroIl Flamengo ha vinto un pirotecnico Brasileirão

Nel testa a testa per la vittoria del Brasileirão ha prevalso il Flamengo, che bissa il successo dello scorso anno e si consolida come massima potenza locale

Una lotta serrata fino alla fine, un epilogo che poteva essere drammatico e invece si è rivelato agrodolce. Potrebbero riassumersi così gli ultimi novanta minuti dell’inedito Brasileirão 2020, terminato con qualche mese di ritardo causo lungo lockdown dovuto al disastro sanitario che ha colpito tutto il mondo e, in particolare, il Sudamerica.

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Alla fine, a spuntarla è stato il Flamengo, squadra probabilmente più forte e continua, arrivata all’ultima giornata a difendere il primo posto in classifica conquistato, per la prima volta, qualche giorno prima, vincendo lo scontro diretto al Maracanã contro l’Internacional di Porto Alegre. Nell’ultima giornata, Gabigol e compagni sono caduti sul campo del San Paolo, ma il Colorado non ne ha approfittato pareggiando 0-0 in casa contro il Corinthians.

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La rimonta finale

Così, i due punti di vantaggio del Flamengo si sono ridotti a uno, ma tanto è bastato per vincere il secondo Brasileirão numero 7, il secondo di fila dopo quello dominato durante lo scorso anno. Al Morumbi, i ragazzi di Rogerio Ceni sono caduti 2-1 in un match bloccato e molto nervoso, contraddistinto dai tanti falli e dalle molteplici interruzioni.

 

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La rete di Bruno Henrique non è servita a nulla, ma quando dall’altro campo arrivavano le notizie di un Internacional più che bloccato, i rubronegros hanno preso fiducia e tentato un assalto finale comunque finito male. Bene, invece, è finita la mega rimonta imbastita nell’ultimo terzo di campionato, con il Flamengo capace di vincere sette delle ultime dieci partite.

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La sliding door decisiva è stata l’eliminazione dalla Copa Libertadores, avvenuta a inizio dicembre nella sfortunata lotteria dei rigori contro il Racing. Da lì in poi la squadra si è concentrata su un solo obiettivo, sfoderando l’enorme potenziale a sua disposizione e dimenticando, per questo rush finale, delle tante problematiche vissute da agosto in poi.

Una stagione travagliata

Infatti, quella del Flamengo è stata un’annata comunque molto complicata, cominciata con una buona partenza e proseguita, dopo il lockdown, con l’addio shock di Jorge Jesus. Il portoghese, in estate, ha deciso di tornare in patria per via del richiamo irresistibile del Benfica, già allenato in passato, lasciando scoperta una panchina non facile da domare.

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Al suo posto è stato chiamato Domenec Torrent, amico di Pep Guardiola, uno spagnolo che, sulla carta, avrebbe dovuto dare una linea di continuità al lavoro fatto da Jesus. Ma il Flamengo, che con il tecnico degli Encarnados dominava, comincia a perdere colpi e Torrent dura solo fino a novembre, prima di essere sostituito da Rogerio Ceni, che per aggregarsi al club ha lasciato il Fortaleza ma, già da settimane, è stato avvisato della non riconferma.

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Fonte immagine: @Flamengo /Twitter

Flamengo, un attacco dominante

Il segreto del Flamengo è stato senza dubbio quello di avere un attacco decisamente efficace, capace di mascherare anche alcune mancanze di una solidità difensiva ormai persa, soprattutto dopo l’addio di Jorge Jesus e di alcuni elementi come Rafinha, Pablo Marì e Leo Duarte, tutti andati via nell’ultimo anno e mezzo.

Così, a trascinare la squadra, sono stati ancora una volta Gabigol e Pedro, due vecchie conoscenze del calcio italiano, autori rispettivamente di 14 e 13 gol nel Brasileirão, seguiti a ruota dalla coppia formata da Bruno Henrique e De Arrascaeta, entrambi con 8 gol segnati, ed Everton Ribeiro, fermatosi a quota 7.

Una vera e propria potenza offensiva, insomma, ha fatto la differenza e portato alle scene di giubilo viste nelle ultime ore, partendo dai tifosi che avevano caricato la squadra prima della partita arrivando allo sfottò goliardico di Gabigol a Thiago Gallardo, stella dell’Internacional. In mezzo, la soddisfazione per l’Octava, ottenuta tutto sommato meritatamente, visto che alla fine ha vinto ancora una volta il più forte.

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