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Ancelotti batte Mourinho: come gioca il nuovo Everton

Calcio EsteroAncelotti batte Mourinho: come gioca il nuovo Everton

James Rodriguez: due parole per descrivere il nuovo Everton che Carlo Ancelotti sta disegnando sulla scorta del lavoro fatto lo scorso anno. Dopo il tredicesimo posto dell’ultima stagione, la vittoria contro il Tottenham di Mourinho all’esordio ha posto l’attenzione del mondo sui Toffies di Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo sta costruendo un Everton solido e pirotecnico che poggia le proprie ambizioni sulle spalle, e tra i piedi, del colombiano arrivato da Madrid. 

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Ad un Tottenham in palese difficoltà fisica e tecnica (come analizzato dalla BBC questa mattina) ha corrisposto ieri nel nord di Londra ad un Everton frizzante e in palla sopratutto dal punto di vista offensivo. 

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Il match, deciso da Calvert Lewin con uno splendido colpo di testa, ha evidenziato come il 4-3-3 disegnato da Ancelotti sia l’evoluzione logica del 4-4-2 che aveva caratterizzato la scorsa stagione: dopo l’addio di Marco Silva, il tecnico di Reggiolo ha optato per normalizzare un Everton spaesato, per poi costruire nella sessione di mercato ancora in corso. 

Gli arrivi di Allan e Doucuré in questo caso hanno portato solidità al centrocampo dell’Everton, regalando ad Ancelotti due recupera-palloni di livello internazionale a cui affiancare un André Gomes in fase di recupero. Proprio qui, insieme all’entusiasmo offensivo di un Everton in grado di produrre 15 tiri in totale, hanno indirizzato un match che il Tottenham non è sembrato comprendere sin dalle prime battute.

L’Everton si è mostrato puntuale, preciso, capace di svolgere diligentemente il compito assegnatoli dal tecnico, che sembra oggi avere in mano una creatura che potrà solo migliorare. 

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Lo sprazzo di orgoglio mostrato dal Tottenham sul finire del primo tempo non è stato altro che la coda finale della stagione precedente e della partenza di Christian Eriksen, unico creatore di gioco in una squadra che oggi sembra spaesata. 

Everton: le riconferme

Richarlison, Calvert Lewin e Pickford: quelli i tre volti da cui Ancelotti ha deciso di ripartire in una stagione fondamentale per le ambizioni dei Toffies. Il brasiliano, ventitré anni e quindici goal lo scorso anno, rappresenta l’estro ribelle della squadra, chiamato a una conferma delle proprie qualità dopo una stagione, quella passata, in cui ha messo l’elmetto e ha trascinato in guerra i suoi compagni. 

Suo partner in crime è sicuramente Calvert-Lewin: la punta centrale sfrutterà nel corso della stagione gli imboccamenti del brasiliano e di James Rodriguez, puntando a dimostrare di essere un fattore per questa Premier League, proprio come accaduto la scorsa stagione quando mise a segno ben 15 goal. 

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L’ultimo della lista è il portiere Pickford: l’inglese ha tutto l’interesse nel disputare una stagione di altissimo livello a causa dell’Europeo in programma per il prossimo giugno. Nel corso di quest’estate molte sono state le voci di dissenso quando si pensava al portiere dell’Everton come primo della nazionale dei Tre Leoni.

Una partita giocata con maturità e sicurezza non significherà la riconferma del posto da titolare in nazionale, ma le premesse in vista dell’Europeo sono più che positive. 

Il Bandido dell’Everton: James Rodriguez

Poi arriviamo all’acquisto più importante dell’estate dei blues di Liverpool: James Rodriguez, arrivato come regalo del Real Madrid in cambio di una misera percentuale sull’ipotetica futura rivendita, è sceso in campo contro il Tottenham mostrando di che cosa è capace.

Cinque occasioni create, nessuno come lui all’esordio dalla prima di Sanchez con l’Arsenal nel 2014, tre tiri in porta, due contrasti vinti su due, l’85% dei passaggi riusciti e un rating di 7.68 su Whoscored che lascia presagire ciò che sarà nel corso delle prossime gare. 

Il ruolo di ala destra con licenza di accentrarsi lasciando così spazio all’esperto Coleman (classe ’88) per salire al cross, sembra essere fatto appositamente per il colombiano: da quella zona di campo James crea occasioni da goal, gestisce il possesso e fa fluire il tempo di gioco a suo piacimento.

L’avversario di giornata, quel Ben Davies schierato a sinistra da José Mourinho, sembrava non capire il ritmo a cui James produceva gioco dalle sue parti. Un piccolo assaggio di ciò che sarà, quando l’Everton di Ancelotti avrà rodato i propri meccanismi. 

Cosa manca?

Una cosa è però certa: all’Everton manca un centrale di difesa di alto lignaggio. Yerry Mina e Micheal Keane formano una coppia rodata (26 e 27 anni rispettivamente) ma non di sicura affidabilità. Entrambi necessiterebbero di un alto rappresentante della nobiltà difensiva europea, un Thiago Silva per intenderci, in grado di registrare le mosse del compagno di reparto e generante una sicurezza maggiore in tutta la squadra. 

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Il mercato è ancora aperto e nelle mire di Ancelotti, oltre a Cengiz Under e Aaron Ramsey, Carlo Ancelotti sembra essere interessato a portare in Premier League quel Nikola Maksimovic che tanto gli piacque a Napoli. 

Sicuramente non un lord della nobiltà difensiva europea, ma un affidabile soldato agli ordini di Ancelotti, in grado di dare stabilità a una linea difensiva non sempre impeccabile. 

Le ambizioni, a questo punto, sembrano non avere limiti: l’Everton di Ancelotti potrà rappresentare nel corso dell’anno una valida alternativa alle top 5 della Premier, con il Tottenham che per ora sembra essere uscito dalla contesa. Sono passati solamente novanta minuti, e James e il nuovo Everton piacciono già tanto. 

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