La Juventus chiude un ciclo difficile, segnato da perdite record e spese ingenti. Tra il 2017 e il 2025 il club ha accumulato quasi un miliardo di euro di rosso, nonostante i grandi investimenti. Il progetto sportivo, ambizioso e orientato alla Champions, si è scontrato con una realtà economica meno brillante. L’arrivo di Cristiano Ronaldo nel 2018, pensato come acceleratore di risultati, ha portato a stipendi elevati e cartellini costosi, senza garantire il ritorno atteso in campo. La società ha perso l’equilibrio che un tempo ne aveva fatto un modello di gestione.
Gli effetti della pandemia e delle scelte di mercato
Il Covid ha peggiorato la situazione, colpendo ricavi da stadio e merchandising, ma le difficoltà erano già presenti. Operazioni come Ramsey, Arthur, Douglas Costa e il riacquisto di Kean hanno gonfiato un monte ingaggi già elevato rispetto ai risultati. La squadra ha cambiato spesso allenatore – Allegri, Sarri, Pirlo, Allegri di nuovo, Motta, Tudor e a breve, forse, Spalletti – senza trovare continuità. Il progetto tecnico non ha mai preso una forma stabile, generando instabilità e risultati al di sotto delle aspettative.
Exor e la nuova strategia di sostenibilità
Dal 2019 il gruppo Exor ha versato oltre 600 milioni di euro per mantenere la continuità del club, con aumenti di capitale nel 2019, 2021, 2024 e un intervento previsto per il 2026. La nuova dirigenza, guidata da Damien Comolli, punta a riportare il bilancio in pareggio entro il 2027, riducendo i costi e valorizzando i giovani. La sfida resta enorme: la Juventus deve conciliare competitività in campo e gestione sostenibile, lasciando alle spalle il modello dei grandi nomi a ogni costo. Il futuro passa da una visione chiara, dove passione e pragmatismo devono convivere per tornare ai successi di un tempo.
Le indiscrezioni sulla cessione a Tether
La Juventus si trova al centro di un’interesse crescente da parte di Tether Holdings, società di stablecoin con sede a El Salvador. Il gruppo detiene oggi l’11,5% delle azioni bianconere, risultando il secondo azionista dopo Exor. L’attenzione di Tether sul club italiano riflette una strategia di investimento in espansione, anche nel settore sportivo.
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha dichiarato a Bloomberg News: «Certo che mi piacerebbe comprarla, ma non abbiamo alcun piano in tal senso, e serve comunque un venditore per poterlo fare». L’obiettivo attuale è consolidare la presenza nell’azionariato e partecipare attivamente alla vita societaria. Tether ha chiesto di entrare nel consiglio di amministrazione indicando due nomi e di partecipare all’aumento di capitale previsto. In risposta, Exor ha invitato gli azionisti a votare contro le proposte di Tether.
Elkann venderà la Juve? Cosa filtra ad oggi
La Juventus resta salda nelle mani della famiglia Agnelli-Elkann, una delle dinastie più influenti del calcio italiano e internazionale. In un’epoca in cui molti club europei passano sotto investitori esteri, il controllo bianconero mantiene continuità e identità, elementi rari nel panorama odierno.
Nonostante gli anni complicati, segnati da bilanci in perdita e scelte sportive difficili, Exor ha sempre garantito supporto. Aumenti di capitale e interventi mirati hanno permesso al club di affrontare le difficoltà senza compromettere la stabilità societaria. La gestione resta concentrata su un progetto di lungo termine e sulla valorizzazione dei giovani.
Le indiscrezioni su una possibile vendita da parte di John Elkann rimangono voci non confermate. La famiglia continua a essere parte integrante della storia e del futuro della Juventus, confermando l’impegno a garantire continuità e solidità a un club simbolo del calcio italiano.



