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Edouard Mendy, dal sussidio di disoccupazione alla semifinale di Champions League

Champions LeagueEdouard Mendy, dal sussidio di disoccupazione alla semifinale di Champions League

Questa sera Edouard Mendy affronterà il Real Madrid nella semifinale di andata di Champions League a Valdebebas, ma sei anni fa la sua vita era completamente diversa.

Come raccontato dal Guardian al suo arrivo al Chelsea, il numero uno dei blues ha vissuto un periodo di enormi difficoltà economiche e sportive nel corso del 2014, tanto da spingerlo a pensare di rinunciare al calcio. 

Lasciato solo dagli agenti dell’epoca e senza contratto dopo che lo Chreobourg aveva fatto altre scelte per la porta, Edouard Mendy si ritrovò senza contratto all’età di 22 anni, il tutto mentre sua moglie aspettava il loro primo figlio. 

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Edouard Mendy, le difficoltà prima dell’arrivo a Marsiglia

Nato nel 1992 da mamma senegalese e papà della Guinea Bissau, Edouard Mendy ha fatto parte dello Cherobourg, nella Serie D francese fino al 2014, quando il suo contratto non è stato rinnovato. 

Tornato a casa a Montvillers, ha iniziato ad allenarsi con la squadra riserve del Le Havre, percependo il sussidio di disoccupazione e dedicandosi al calcio mattina e pomeriggio.

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“Mi allenavo la mattina con la squadra e il pomeriggio con mio fratello. Un anno senza calcio è stato molto lungo e molto complicato, anche perché il sussidio di disoccupazione non bastava per me e mia moglie e dovevo iniziare a pensare a trovarmi un altro lavoro.”

La prima chance di tornare a fare il calciatore arriva però dal Marsiglia, nell’estate 2015: la seconda squadra aveva bisogno di un portiere e Mendy si trasferì sulla costa per cercare di riprendersi la propria carriera. 

Il Marsiglia e lo Stade Reims 

Dopo un anno passato tra le fila delle riserve del Marsiglia, Edouard Mendy riesce ad attirare su di sé l’attenzione dello Stade Reims, con il quale gioca per tre stagioni conquistando la promozione in Ligue 1. Il sussidio di disoccupazione è ormai alle spalle e con uno stipendio di 80 mila euro a stagione le cose sembrano progressivamente migliorare. 

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Dopo 85 partite e 36 reti inviolate con lo Stade Reims, Mendy viene acquistato per 7,6 milioni dal Rennes che ne comprende le qualità e gli affida la porta a tempo indeterminato. 

Una stagione più tardi, esattamente nel settembre 2020, il Chelsea di Frank Lampard e Peter Cech è alla ricerca di un portiere per sostituire Kepa, delusione economica e sportiva di enormi dimensioni. Il viaggio li porta in Francia, a bussare alla porta del Rennes. 

Il record al Chelsea

 Che Frank Lampard non abbia mai badato troppo alla difesa è testimoniato dalla scelta di Abramovich di esonerarlo affidando la panchina a Tuchel, ex tecnico del PSG fresco di esonero dalla Torre Eiffel. Con l’arrivo di Tuchel la porta del Chelsea è diventata un vero e proprio tabù per gli avversari, ma già nei mesi precedenti qualcosa si era intravisto. 

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Nel settembre 2020 Cech scelse Mendy come proprio successore spirituale tra le fila dei blues: 24 milioni di euro più tardi, Mendy aveva firmato il proprio quinquennale contratto da 900 mila euro a stagione (più bonus) che portava a conclusione un’epopea iniziata sei anni prima. 

Il lavoro fatto sul campo del Le Havre, ripagato con una donazione effettuata dopo aver firmato il primo contratto da professionista cinque anni fa, ha ripagato il senegalese con un record: nessun altro portiere dopo Peter Cech era stato in grado di esordire nel Chelsea con tre reti inviolate consecutive in Premier League. 

Quest’anno mendy ha giocato 37 partite in stagione con la maglia del Chelsea, ha subito 25 gol e ha tenuto la porta inviolata in 22 occasioni, per una media di una rete inviolata ogni 155 minuti.

In Champions League ha giocato 9 partite, subendo solo 2 gol (contro Rennes e Porto) e tenendo la porta inviolata 7 volte. Statistiche importantissime per il portiere del Senegal, arrivato al Chelsea come soluzione la problema Kepa e divenuto ben più che un semplice palliativo.

La Champions League 

Tra poche ore Mendy scenderà in campo nella prima semifinale di Champions League della sua vita, e lo farà da protagonista: nel Chelsea di Tuchel, arrivato in semifinale grazie alla ricostruzione di un gruppo che con Lampard sembrava essere arrivato alla fine delle proprie ambizioni, la difesa – e quindi Mendy – sono il centro nevralgico di un’efficacia di gioco ponderata. 

Edouard Mendy affronterà il Real Madrid da protagonista, anche se sei anni fa sembrava che il mondo del calcio avesse deciso di non accoglierlo tra le proprie braccia.

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