Da terzino più vincente del calcio moderno a predicatore evangelico. Dani Alves, uno dei simboli del Barcellona di Guardiola e protagonista anche con la Juventus, ha intrapreso una svolta radicale dopo anni difficili. Dopo un periodo buio segnato da accuse gravi, il brasiliano ha scelto una via completamente diversa, trovando nella fede un nuovo punto di partenza.
L’ex laterale è stato assolto dal Tribunale di Giustizia della Catalogna nel marzo 2025, dopo la condanna in primo grado a quattro anni e mezzo per stupro. Una vicenda che aveva oscurato una carriera straordinaria e messo in discussione la sua immagine pubblica. Da allora, Dani Alves ha dichiarato di aver fatto un «patto con Dio» e si è avvicinato al cristianesimo evangelico. Oggi predica in una chiesa di Girona, dove condivide esperienze e messaggi di fede. I suoi profili social mostrano un cambiamento evidente: pubblica passi biblici, riflessioni spirituali e video delle sue testimonianze durante i culti.
La nuova vita di Dani Alves
«Ho perso molto, ma ho trovato qualcosa di più grande», avrebbe detto Alves in uno dei suoi interventi pubblici. La fede è diventata la sua nuova casa, un rifugio costruito dopo le tempeste giudiziarie e mediatiche. Una trasformazione che ha colpito anche i suoi ex compagni e tifosi, molti dei quali lo sostengono in questa rinascita personale. Il suo nome resta comunque legato ai successi sportivi: 2 Copa America, 3 Champions League, 6 Liga, 1 Serie A, 2 Ligue 1 e una Coppa Italia. Con la maglia della Juventus, nella stagione 2016/17, totalizzò 33 presenze, 6 gol e 7 assist, contribuendo alla finale di Champions contro il Real Madrid.
Oggi Dani Alves ha lasciato il calcio, ma non la scena. Ha trovato una nuova missione, lontana dai riflettori dei grandi stadi, fatta di parole, fede e comunità. Una rinascita inattesa per un uomo che ha vinto tutto in campo e ora cerca di vincere la partita più importante: quella con se stesso.




