Il Chelsea, noto club inglese, ha recentemente conquistato il titolo di campione del Mondo e della Conference League. Sotto la guida dell’allenatore italiano Enzo Maresca, i Blues hanno dimostrato non solo abilità calcistiche, ma anche un profondo senso di umanità. Dopo il trionfo nella competizione mondiale, il club ha deciso di utilizzare parte dei bonus ottenuti per una causa nobile. Questa decisione riflette l’impegno del Chelsea non solo verso il successo sportivo, ma anche verso valori di solidarietà e supporto comunitario.
Donazione alla Famiglia di Diogo Jota
La notizia che ha catturato l’attenzione riguarda la scelta del Chelsea di devolvere una parte dei bonus della vittoria del Mondiale per Club alla famiglia di Diogo Jota. Jota, insieme al fratello André Silva, è tragicamente scomparso in un incidente d’auto il 3 luglio. Il club ha lasciato gli Stati Uniti con una somma di 114,6 milioni di dollari, pari a circa 98,1 milioni di euro. Di questa cifra, 15,5 milioni di dollari (circa 13,3 milioni di euro) sono stati destinati a un fondo da distribuire tra i giocatori che hanno partecipato alla competizione. Ogni giocatore ha ricevuto una quota di oltre 581.012 euro. In un gesto di grande umanità, il Chelsea e i suoi giocatori hanno deciso di destinare una parte di questi fondi alla famiglia di Jota, dimostrando un forte senso di comunità e supporto.
Le reazioni
Questo gesto del Chelsea ha suscitato ammirazione nel mondo del calcio e oltre. La decisione di condividere i bonus con la famiglia di Jota non solo sottolinea l’importanza della solidarietà, ma mette in luce anche come il calcio possa essere un veicolo di valori positivi. In un’epoca in cui il calcio è spesso associato a grandi somme di denaro e competizione, il gesto del Chelsea rappresenta un esempio di come i club possano utilizzare le loro risorse per fare la differenza nella vita delle persone. Questo atto di generosità ha rafforzato l’immagine del club come un’istituzione che non si limita a cercare il successo sul campo, ma che si impegna anche a sostenere chi è in difficoltà.



