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David e Davies ma non solo: alla scoperta del Canada dei talenti

Calcio EsteroDavid e Davies ma non solo: alla scoperta del Canada dei talenti

Jonathan David e Alphonso Davies sono le stelle di un Canada che punta a Qatar 2022 con una selezione rinnovata, giovane e di grande talento

La vittoria per 4-0 sul malcapitato Suriname ha rilanciato le ambizioni del Canada, che ha vinto il proprio girone di qualificazione a Qatar 2022 e ora punta dritto a qualificarsi al Mondiale del prossimo anni. La selezione canadese ha talento da vendere e, nella goleada contro l’ex colonia olandese, ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni recenti.

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I grandi mattatori del match sono stati Jonathan David e Alphonso Davies, non nomi qualsiasi, bensì due dei protagonisti dell’ultima stagione europea, visto che il primo ha vinto il titolo in Francia con il Lille e il secondo è ormai un punto fermo del Bayern Monaco.

Il Canada verso Qatar 2022

David ha suggellato con una tripletta una prima parte di qualificazioni a Qatar 2022 davvero di livello assoluto, sfruttando gli enormi buchi nella difesa ospita per buttarsi negli spazi come solo lui sa fare. Il Suriname, per quanto abbia fatto un percorso di tutto rispetto, ha sofferto tantissimo l’agilità dei canadesi, sempre pronti a farsi trovare liberi nell’ultimo terzo di campo.

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Zona nella quale, peraltro, Davies si è rivelato devastante: oltre al gol segnato nel primo tempo, il laterale mancino del Bayern ha confezionato due assist per il compagno di squadra e poi si è procurato il calcio di rigore trasformato dallo stesso David, oltre a essere il calciatore ad aver toccato il maggior numero di palloni all’interno del match. Insomma, il gioco del Canada passa soprattutto da lui.

Un progetto lungimirante

Se il Canada è finalmente riuscito a costruire una nazionale competitiva in un paese in cui il calcio non si gioca a grandi livelli, il merito è soprattutto degli ingenti investimenti che la federazione locale ha stanziato in quest’ultimo decennio.

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Da una parte sono state potenziate le strutture federali, dall’altra si è cercato di rendere più competitivo il campionato locale, nel quale non militano le franchigie canadesi più forti, tutte affiliate alla MLS dei vicini americani.

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Ovviamente, fondamentale si è rivelata anche l’esportazione all’estero dei calciatori canadesi, oltre a una ricerca capillare su tutto il territorio mondiale dei cosiddetti figli della diaspora, ovvero tutti quei ragazzi di origine canadese ma nati e cresciuti all’estero.

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Il risultato di questo lavoro certosino, che dovrà toccare il proprio apice in vista del Mondiale casalingo del 2026, si tocca con mano: dei recenti 25 convocati dal ct John Herdman per le qualificazioni a Qatar 2022, nessuno gioca in patria, mentre 11 di questi militano in MLS e i restanti 14 si dividono in maniera più meno trasversale per tutta Europa.

Herdman, questione di continuità

John Herdman si è seduto sulla panchina del Canada tre anni e mezzo fa e la sua è già la gestione più lunga degli ultimi vent’anni. Infatti, il ruolo di ct sotto la foglia d’acero è stato spesso oggetto di scossoni, polemiche ed esoneri, tanto è vero che dal 2003 in poi la guida della nazionale canadese è stata guidata per ben otto volte ad interim.

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Di recente si era provato a dare una svolta internazionale alla squadra, prima affidando il Canada allo spagnolo Benito Floro, cacciato dopo aver fallito la qualificazione all’ultimo Mondiale, e poi all’ecuadoriano Octavio Zambrano, la cui gestione è stata totalmente disastrosa pur durando soltanto dieci mesi. Insomma, si è sempre pensato al manico e mai agli ingredienti.

I talenti del Canada

David e Davies guidano la spedizione di un Canada giovane, fresco e capace di proporre tanti talenti che vanno solamente incanalati sui binari giusti. Herdman ha capito come fare e ora si godei frutti di una semina importante.

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In difesa, per esempio, giganteggia il centrale Richie Laryea, classe 1995 di origini ghanesi che gioca nei Toronto FC e si è rivelato un vero leader difensivo a protezione dell’esperto portiere Milan Borjan, numero uno della stella rossa di Belgrado.

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In mezzo invece trovano spazio Stephen Eustaquio e Jonathan Osorio, due equilibratori di una squadra con diverse frecce offensive di grande livello. Due di queste sono Cyle Larin, che oggi gioca in Turchia dopo anni a sfondare le porte in MLS, e Lucas Cavallini, centravanti dei Vancouver Whitecaps.

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Tajon Buchanan, esterno offensivo nel mirino della Juventus, e Ayo Akinola, classe 2000 in forza anche lui ai Toronto FC, sono infine i nomi sui quali scommettere da qui in poi, oltre la linea di demarcazione che con Herdman avanza sempre di più, sperando di essere definitivamente superata in vista del 2026.

 

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