Ammonizione per chi si toglie la maglietta: perché avviene nel calcio

L’ammonizione per chi si toglie la maglietta è una delle regole meno comprese e più spesso criticate dai tifosi, ma quando e perché è stata istituita?

Sabato, nel finale della partita di San Siro tra Milan e Spezia, Olivier Giroud ha segnato all’89° il gol del sorpasso dei rossoneri, decisivo per difendere il secondo posto in classifica, e ha esultato togliendosi la maglietta. Per lui è scattata la seconda ammonizione, e dunque l’espulsione, che costringerà Pioli a scegliere un altro centravanti domani contro la Cremonese.

Un episodio che, per quanto sia una specie di caso limite, riporta in auge il dibattito sull’ammonizione per chi si toglie la maglietta: una regola spesso ritenuta inutile e immotivata, ma che esiste da diverso tempo, anche se ha sempre fatto discutere.

Perché c’è l’ammonizione per chi si toglie la maglietta

“I calciatori possono festeggiare la segnatura di una rete, ma tale festeggiamento non deve essere eccessivo” riporta la Regola 12 della FIFA, che regolamenta l’esultanza dei calciatori dopo un gol. Percercare di precisare questo concetto piuttosto vago, la norma aggiunge alcuni casi in cui l’arbitro è tenuto ad ammonire il giocatore:

  • se fa gesti o agisce in un modo provocatorio o derisorio;
  • se si arrampica sulla recinzione;
  • se si toglie la maglia o copre la testa con la maglia;
  • se si copre la testa o il volto con una maschera o altro oggetto similare.

La ratio della regola è che l’arbitro deve evitare che i giocatori perdano eccessivamente tempo conle esultanze per una rete, o che possano esporre simboli o scritte sotto la maglietta provocatori nei confronti del pubblico avversario.

Da quando si viene ammoniti per togliersi la maglietta

La regola è stata introdotta dall’International Board della FIFA il 28 febbraio 2004, per una serie di motivazioni varie che coinvolgevano anche il rispetto di altre culture (“Nei paesi islamici, togliersi la maglietta è un insulto nei confronti di colui che deve guardare” spiegava Volker Roth, ex capo della Commissione arbitri della Bundesliga) e ragioni di ordine pubblico (soprattutto in ambito sudamericano, dove spesso i calciatori lanciavano la maglietta tra il pubblico, scatenando risse per accaparrarsela).

La regola divenne infine ufficiale a partire dal 1° luglio 2004, e un ruolo decisivo nella sua nascita lo ha avuto il calcio italiano: a inizio anno, dopo gol in un Roma Juventus Antonio Cassano aveva esultato levandosi la maglietta e poi dirando un calcio alla bandierina dell’angolo, spezzandola. Pierluigi Collina, che arbitrava quella partita, decise di ammonirlo, aprendo un dibattito arrivato in poche settimane sul tavolo della FIFA.

Un anno fa, comunque, Christian Vieri ha detto, durante una puntata del podcast Il Muschio Selvaggio, che la decisione di riservare l’ammonizione a chi si toglie la maglietta sarebbe dovuta a una sua esultanza del 2004, quando si sollevò la maglia per mostrare il logo del suo brand Sweet Years, facendo una mossa di marketing. In realtà, quando Vieri fece quell’esultanza la FIFA aveva già deciso di introdurre la nuova regola.

Claudio Cafarelli
Claudio Cafarellihttps://www.minutidirecupero.it
Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web. Appassionato di calcio ho lavorato a trasmissioni sportive in TV e radio e scritto per NapoliCalcioLive, PianetaNapoli, Virgilio Sport e calciomercato.it

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