venerdì, Marzo 29, 2024

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C’è una statistica sul Brighton che merita di essere sottolineata

Calcio EsteroC'è una statistica sul Brighton che merita di essere sottolineata

Il Brighton rischia seriamente la retrocessione in Championship nonostante l’ottima produzione offensiva maturata in questa Premier League

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La vittoria del Fulham in quel di Anfield ha decisamente complicato il cammino del Brighton verso la salvezza. Le Seagulls, infatti, non vincono in Premier League da febbraio – guarda caso, proprio contro il Liverpool – e nell’ultimo mese hanno perso tre partite su quattro. L’ultima, per giunta in rimonta, in casa contro un Leicester capace di ribaltare un match giocandolo quasi solo nel secondo tempo.

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La situazione è preoccupante e Graham Potter ne è consapevole, a tal punto che di recente sta provando a proporre diverse variazioni sul tema, cambiando interpreti e provando a ruotare tutte le risorse a propria disposizione, ma evidenziando sempre i soliti limiti in attacco, dove la matricola britannica produce tanto ma segna estremamente poco.

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Qualche curiosa statistica sul Brighton

Eppure, a livello di produzione offensiva il Brighton è una delle squadre migliori in Premier League. Come sottolineato dal sito Fbref, le Seagulls sono attualmente ottave nella classifica degli xG prodotti – con un coefficiente di 38.7 – e addirittura quarti nella graduatoria degli xG medi messi insieme nei novanta minuti con un onestissimo 0.42, dietro solo a Manchester City, Chelsea e Liverpool.

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Evidentemente, qualcosa non funziona. In primis, ovviamente, il dato delle reti segnate, che rispetto a quelle previste – dato appunto calcolato con gli xG – retrocedono il Brighton come quarto peggior attacco della Premier League, con statistiche particolarmente negative quindi per quanto riguarda il rapporto tra occasioni prodotte e quelle finalizzate.

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A questi dati fanno da contraltare gli 1.30 gol subiti a partita, altro dato preoccupante per una squadra che segna poco. Infatti, questo non significa altro che partire perennemente sotto di quasi un gol e mezzo, dovendo quindi segnarne tassativamente due per provare a vincere. Nella stagione attuale il Brighton ha segnato più di un gol in nove occasioni, sei delle quali concentrate fino a 3 ottobre. Poi il calo, che ha portato a un crollo nella bassa classifica.

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I problemi del Brighton

In realtà, la classifica attuale rispecchia abbastanza i valori complessivi del Brighton, capace nelle scorse stagioni di overperformare grazie alla bravura di Potter, un grande ottimizzatore di risorse, e al fatto che la società ha speso discretamente bene i soldi piovuti da tv e sponsor una volta arrivata in Premier League. Quest’anno le Seagulls hanno la rosa più giovane del campionato e, di certo, questo è un fattore da non sottovalutare nel ragionamento generale.

 

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Il problema dell’attacco, invece, risiede principalmente nel fatto che il Brighton non abbia un vero e proprio bomber, basti pensare che il capocannoniere della squadra è il francese Maupay, seguito a distanza siderale da un centrale difensivo (Dunk) e da una serie di esterni e centrocampisti in grado di trovare la via della rete al massimo in un paio di occasione.

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Potter ha armato una squadra abbastanza ordinata – a metà classifica per reti subite – ma nel contempo deve ritrovare qualche mismatch come a inizio stagione, quando la squadra ha messo insieme il grosso dei punti che ha oggi. Dietro il Fulham spinge ed è vietato sbagliare ulteriormente, in una battaglia che si preannuncia serrata fino all’ultimo turno.

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