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Cosa succede a Real Madrid e Barcellona?

Calcio EsteroCosa succede a Real Madrid e Barcellona?

Barcellona-Real Madrid sarà un Clásico in un momento di profonda crisi: tra errori sul mercato e un mancato ricambio generazionale, le due big del calcio spagnolo in Europa rischiano di recitare ancora una volta il ruolo di comprimarie.

Quando l’arbitro ha fischiato la fine, ai tifosi del Real Madrid dev’essere sembrato di rivivere la stagione da incubo 2018/2019, quella cominciata con Julen Lopetegui in panchina e con in campo una squadra di campioni che sembrava aver dimenticato come si gioca a calcio. La sconfitta incassata ieri contro lo Shakhtar Donetsk, un 2-3 casalingo maturato dopo aver chiuso il primo tempo addirittura sotto di tre reti, ha infatti ricordato ai più il terribile 0-3 incassato poco meno di due anni fa, sempre in Champions League, contro il CSKA.

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Allora in panchina sedeva già Santiago Solari, che aveva preso il posto di Lopetegui con l’ambizione di ripetere quanto fatto da Zinedine Zidane pochi anni prima – dalla cantera direttamente alla prima squadra e ai trionfi in Europa – e che invece pochi mesi più tardi avrebbe dovuto lasciare il posto proprio allo Zizou “originale”, riaccolto come il salvatore della patria e l’uomo intorno a cui costruire il futuro delle merengues.

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Una ricostruzione riuscita a metà, perché se è vero che con Zidane la squadra è sembrata ritrovarsi all’interno dei confini nazionali, prendendosi la scorsa stagione il 34° successo nella Liga, in Champions le cose non sono andate poi così bene, con l’eliminazione agli ottavi di finale da parte del Manchester City di Guardiola. Una batosta che è stata appunto seguita dal 2-3 incassato al debutto europeo 2020/2021 contro lo Shakhtar e che ha evidenziato i limiti e le difficoltà di quella che sembra a tutti gli effetti un’ex corazzata.

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La stessa impressione che in molti hanno avuto osservando l’inizio di stagione del Barcellona, il grande rivale che nonostante un esordio in Champions decisamente più incoraggiante – un 5-1 rifilato al modesto Ferencvaros – non può nascondere una crisi che ha radici lontane e che è esplosa nel finale della scorsa stagione, con l’8-2 incassato nelle Final Eight dal Bayern Monaco e la cessione richiesta da un simbolo come Lionel Messi, poi sfumata ma non senza polemiche.

Barcellona-Real Madrid: fra crisi economica e mercati fallimentari

Il momento di crisi con cui arriva questo Barcellona-Real Madrid0 potrebbe essere spiegato anche con lo scoppio della pandemia da coronavirus, che ha danneggiato enormemente il mondo dello sport ma che su quelle che sono le più importanti squadre del calcio spagnolo e forse d’Europa ha avuto un impatto ancor più tremendo che in altre realtà.

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Gli enormi costi sostenuti annualmente da merengues e blaugrana, senza gli introiti derivanti dai botteghini e dal turismo, sono diventati assolutamente insostenibili, portando a operazioni di mercato in tono minore rispetto al solito e, nel caso del Barça, a un malcontento diffuso nello spogliatoio nei confronti di una dirigenza che visto il momento sembra intenzionata a tagliare gli ingaggi.

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barcellona-real madrid
Il giovanissimo Ansu Fati è in gran forma. Può deciderla lui sabato al Camp Nou? Fonte: Instagram @ansufati

C’è di più: Real Madrid e Barcellona, negli ultimi anni, hanno indovinato pochissimi colpi sul calciomercato, fallendo in un ricambio generazionale che comunque sarebbe stato “a metà” a causa dell’eccesso di riconoscenza che entrambe hanno pagato e continuano a pagare nei confronti dei loro giocatori più rappresentativi, che si sono trasformati quasi in delle zavorre.

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Così ai fallimentari acquisti di Hazard e Jovic da una parte e di Dembélé, Coutinho e Griezmann dall’altra si sono aggiunte le presenze di campioni ormai in fase calante ma ingombranti, che difficilmente possono essere fatti accomodare in panchina e con ingaggi pesantissimi che di fatto rendono quasi impossibile una cessione.

Barcellona-Real Madrid: la rivoluzione mancata

Questo spiega la “svendita” da parte del Real Madrid di giocatori di sicura prospettiva come Hakimi e due mancini come Theo Hernandez e Reguilón, che molto probabilmente avrebbero potuto fornire un contributo migliore di un Marcelo ormai a fine corsa e ampiamente criticato da stampa e tifosi così come Kroos e Modric, che restano campioni assoluti ma ormai lontani dal loro prime.

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E spiega anche la cessione di un talento come Arthur in luogo di un Pjanic arrivato per fare la riserva al Barcellona, o la stagione interlocutoria vissuta da un Frenkie de Jong costretto a giocare fuori ruolo per lasciare spazio a Busquets. Per non parlare delle seconde se non terze occasioni offerte dai blaugrana a Dembélé e Coutinho, che il club ha cercato in tutti i modi di cedere.

Costretto a cercare sul mercato le stelle del futuro, dato che la celebre Masia negli ultimi anni ha portato in prima squadra il solo Ansu Fati, il Barcellona ha speso tanto e male, e anche se gli arrivi a settembre dei giovanissimi Pedri e Trincão sembrano promettenti è tutt’altro che scontato che Koeman riuscirà a concedere loro spazio sufficiente in quella che dovrebbe essere “la stagione del riscatto”.

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Difficile che questo arrivi: quella in corso sembra piuttosto destinata ad essere ricordata come “la stagione della resa dei conti” tra Messi, campione rimasto controvoglia ed entrato nettamente in contrasto con il presidente Bartomeu: quest’ultimo dovrebbe salutare con le prossime elezioni, previste per marzo e che molto probabilmente porteranno al ritorno come numero uno blaugrana di Joan Laporta, grande amico della Pulce.

In questo il Real Madrid sembra essere avanti: Odegaard, Rodrygo, Vinicius jr. e Valverde sono già da tempo inseriti nelle rotazioni di Zidane e stanno prendendo il posto di Kroos e Modric, campioni indiscutibili ma ormai a fine corsa come un Isco trasformatosi da pupillo in vero e proprio oggetto misterioso.

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I Blancos annaspano semmai in difesa, dove Militao e Mendy non hanno convinto, Marcelo sembra ormai un ex e se manca Sergio Ramos ogni sfida diventa rischiosa: nelle ultime 7 gare europee in cui il capitano è stato assente sono arrivate 6 sconfitte, qualcosa vorrà pur dire.

Errori sul mercato in entrata e in uscita, tensioni interne – Messi trattenuto a forza dal Barcellona, Cristiano Ronaldo e Zidane allontanati con troppa supponenza dal Real Madrid – e un ricambio generazionale decisamente complicato, tra eccessiva riconoscenza e mancanza di veri e propri “gioielli”, il tutto amplificato dalla pandemia che ha messo in crisi equilibri economici fin troppo delicati: ecco cosa succede alle due squadre simbolo del calcio spagnolo, che in patria continuano a non avere rivali ma che in Europa sembrano destinate ancora una volta a ricoprire il ruolo di comprimarie. Insomma, un Barcellona-Real Madrid che in queste condizioni non si vedeva da tempo.

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