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Da Cesarini a Caicedo: 5 attaccanti decisivi nei minuti di recupero

CuriositàDa Cesarini a Caicedo: 5 attaccanti decisivi nei minuti di recupero

Contro la Juventus, l’attaccante della Lazio Caicedo ha confermato la predilezione per i gol negli ultimi minuti. Un’arte avviata da Renato Cesarini e che molti altri attaccanti hanno portato avanti nel corso della storia

Segnare negli ultimi minuti: una dote rara e molto preziosa. Nella storia del calcio ci sono dei giocatori che si sono specializzati nei gol last minute, piazzando la zampata decisiva quando compagni e avversari non credono più in un nuovo cambiamento del risultato. Una dinastia iniziata con il celebre Renato Cesarini e che, attualmente, ha in Felipe Caicedo l’esponente di maggior spicco. In mezzo, tanti protagonisti diventati celebri per la loro freddezza negli ultimi minuti di gioco.

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Renato Cesarini: il capostipite dei bomber last minute

Parlando dei gol nei minuti finali non si può non partire da Renato Cesarini, centrocampista italo-argentino protagonista negli anni ’30 con le maglie di Juventus e River Plate. Oltre che per la sua classe sopraffina, Cesarini viene ricordato soprattutto per quanto fece in una partita giocata con la Nazionale italiana. Era il 13 dicembre 1931 e gli azzurri affrontano l’Ungheria in un match valido per la Coppa Internazionale (l’antenata del Campionato Europeo).

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Al novantesimo, sul punteggio di 2-2, Cesarini segna il gol della vittoria per l’Italia. Una zampata decisiva, che porta tifosi e addetti ai lavori a cominciare a parlare di “zona Cesarini” per riferirsi all’ultimo scorcio di partita. Cesarini segna altri gol nel finale delle partite, avendo poi molti eredi capaci di portare avanti questa arte.

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José Altafini: un colpo da core n’grato

Il primo “nipote” importante di Cesarini è José Altafini, splendido attaccate degli anni ’60 e ’70. Dopo aver segnato valanghe di gol tra Palmeiras, Milan e Napoli, nell’estate del ’72 passa alla Juventus. Un trasferimento mai digerito dai tifosi partenopei, che cominciano a chiamare il loro ex beniamino Core n’grato.

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Quando veste la maglia bianconera, Altafini ha ormai 34 anni e non possiede più la freschezza atletica delle annate precedenti. L’attaccante italo-brasiliano si ritaglia però un ruolo tutto suo: quello del giocatore decisivo nella parte finale delle partite. Un momento della gara in cui, con la sua classe, può approfittare della stanchezza degli avversari e segnare il gol decisivo. Così avviene il 6 aprile 1975 nella sfida contro il “suo” Napoli: uno scontro diretto in chiave scudetto. Entrato nella ripresa, Altafini firma il gol della vittoria all’88’. Un successo determinante per il primo posto finale dei bianconeri.

Anselmo Robbiati: lo spadino che cambia il volto del match

La carrellata degli attaccanti dell’ultimo minuto prosegue con Anselmo Robbiati, protagonista nella prima parte degli anni ’90 con la maglia della Fiorentina. I viola allenati da Claudio Ranieri hanno nel reparto offensivo il loro punto di forza, con Manuel Rui Costa alle spalle della coppia Batistuta-Baiano. Difficile dunque trovare spazio per altri attaccanti: impresa che riesce proprio a Robbiati.

Tra il 1993 e il 1999, Robbiati diventa “il giocatore dei secondi tempi”: la novità che cambia gli equilibri della gara, ribaltando talvolta situazioni sfavorevoli alla Fiorentina. Emblematica in questo senso la sfida contro la Roma della stagione 1995/96. Con i giallorossi avanti di 2 gol Spadino entra nel secondo tempo e, nel giro di pochi minuti, prima segna su punizione e poi serve a Batistuta il pallone del 2-2. Una carta importante per Ranieri, nonché un giocatore rimasto nel cuore dei tifosi gigliati.

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Ole Gunnar Sosjkaer: un exploit che vale il tetto d’Europa

Alcuni esponenti della tradizione avviata da Cesarini non riguardano la Serie A. Impossibile infatti non citare Ole Gunnar Solskjaer: ex attaccante del Manchester United ora alla guida dei Red Devils. Nella stagione 1998/99 il norvegese parte in seconda finale nelle gerarchie di Alex Ferguson, dietro alla splendida coppia formata da Andy Cole e Dwight Yorke. Un problema risolto agevolmente da Solskjaer, capace di segnare con continuità anche quando ha pochi minuti a disposizione.

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Nella sfida di campionato contro il Nottingham Forest, l’attaccante entra al 71’ e realizza la bellezza di 4 gol in poco più di 19 minuti. Un exploit notevole, che però non è minimamente paragonabile a quanto accaduto nella finale di Champions di quell’anno contro il Bayern Monaco. I bavaresi sono avanti di un gol fino al 90’ ma, nel recupero, prima Sheringham e poi proprio Solskjaer regalano allo United uno dei trionfi più clamorosi nella storia della coppa dalle grandi orecchie.

Felipe Caicedo: il deus ex machina della Lazio

La storia degli attaccanti in “zona Cesarini” si chiude con Felipe Caicedo che, nell’ultimo match di campionato contro la Juventus, ha confermato la sua attrazione fatale per i gol poco prima del fischio finale. Una storia d’amore cominciata in quel di Cagliari il 16 dicembre 2019. Con il punteggio fermo sul risultato di 1-1, il tecnico laziale Inzaghi fa entrare Caicedo a dieci minuti dalla fine. Nel corso dell’ottavo minuto di recupero, proprio l’attaccante ecuadoriano firma il gol che regala alla Lazio l’ottava vittoria consecutiva in campionato.

Non un exploit isolato, come conferma l’inizio di questa stagione. Prima della rete last minute contro la Juventus, infatti, Caicedo aveva regalato alla sua squadra altri due risultati insperati. In campionato trafigge Sirigu in un rocambolesco successo per 4-3 sul Torino, mentre in Champions League firma con il gol decisivo un prezioso pareggio per 1-1 contro lo Zenit. Risultati in cui molti biancocelesti non credevano più. Molti, ma non Caicedo: esponente della dinastia dei “killer degli ultimi minuti”.

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