venerdì, Marzo 29, 2024

Xabi Alonso, cambio a sorpresa: la rivelazione sul suo futuro

La permanenza di Xabi Alonso a Leverkusen...

L’addio di Giroud fa orfano il Milan

Olivier Giroud sta organizzando la sua uscita...

Perché la Juventus deve tenere Soulé

Soulé è considerato da mesi come un...

Quando Antonio Conte giocava all’attacco

In Primo PianoQuando Antonio Conte giocava all'attacco

Antonio Conte, agli inizi della sua carriera, praticava un gioco piuttosto diverso da quello che vediamo oggi all’Inter. Dal 4-2-4 al 3-5-2, non è stata solo questione di cifre

LEGGI ANCHE: Quanti scudetti ha l’Inter in bacheca?

IL 23 febbraio scorso, Antonio Conte pubblicava sul suo profilo Instagram un video che mostrava in parallelo due azioni della sua Inter – una del 2 ottobre 2019 contro il Barcellona, gol di Lautaro con superba costruzione dal basso e ragnatela di passaggi; una nel derby del 21 febbraio 2021, gol di Lautaro con rapida verticalizzazione. “Tiki taka o calcio verticale? Meglio un giusto compromesso?” chiedeva l’allenatore ai suoi followers.

Con il 3-0 al Milan, l’Inter staccava i cugini a +4 in classifica, e iniziava la sua fuga solitaria. Qualche mese dopo, lo scudetto sembra cosa fatta, e intanto sui media impazza il dibattito su quanto giochino male i nerazzurri. Le critiche di oggi raccontano prima di tutto un Conte diverso rispetto a quello che quindici anni fa si affacciò alla sua nuova carriera in panchina.

C’era una volta il 4-2-4

LEGGI ANCHE: Tutto quello che c’è da sapere sulla cessione dell’Inter

Formatosi tatticamente nella Juventus di Lippi, poi un anno a Siena a fare il vice di Gigi De Canio, Antonio Conte diventa allenatore nel 2006 ad Arezzo, piccola piazza destinata a retrocedere dalla B alla C1 dopo la penalizzazione per Calciopoli. Conte arriva, non ottiene risultati, viene esonerato dopo nove giornate (lo sostituisce Sarri, ma questa è un’altra storia), poi richiamato.

In pochi mesi le cose cambiano. Il Conte dell’estate del 2006 era ancora quello uscito da Coverciano con in testa uno strutturato 4-3-1-2, argomento della sua tesi; ma dopo la prima parentesi toscana è stato in Olanda, e ha incrociato per caso un allenamento dell’AZ Alkmaar di Louis van Gaal. Al suo ritorno, decide di proporre un 4-2-4 ultraoffensivo, e con questo l’Arezzo sfiora un’incredibile salvezza.

LEGGI ANCHE: Chi è Gianluca Conte, fratello dell’allenatore dell’Inter Antonio Conte

Il mio 4-2-4 è nato qua” ricorderà anni dopo. Questo modulo dal suono di Brasile ’58 diventa il suo tratto distintivo, come il 4-3-3 lo è stato per Zeman. La fama la ottiene a Bari, nelle successive due stagioni, facendosi affiancare come vice da Antonio Toma, che il 4-2-4 lo aveva già sperimentato in prima persona al Pisa. È in Puglia che Antonio Conte spicca il volo, con i suoi terzini alti, i difensori centrali che si allargano, il pressing asfissiante. Nell’Italia di fine anni Duemila, dominata dal gioco compassato e accorto dell’Inter di Mourinho, è una rivoluzione.

Nel 2009 arriva la promozione in A, Antonio Conte lascia e passa all’Atalanta, ma entra in rotta col capitano Doni e se ne va presto. Nel 2010 è a Siena, e il suo gioco offensivo colpisce ancora, conquistando una nuova promozione in A. In estate, giunge la chiamata da una Juventus disastrata.

Il nuovo Antonio Conte

LEGGI ANCHE: Arturo Vidal, come giocherà nell’Inter di Antonio Conte

A Torino, il gioco di Conte cambia. I bianconeri stentano a ingranare (due vittorie e tre pareggi nelle prime cinque) e piovono critiche sul suo gioco spregiudicato; il salentino cerca di dare più equilibrio togliendo una punta e aggiungendo Vidal a centrocampo. Il cileno è il perno della svolta della Juventus e del gioco di Conte, e questo spiega bene perché la scorsa estate lo abbia rivoluto all’Inter, nonostante i suoi 33 anni: nessuno porta il pressing con l’intensità di Vidal, ed è questa la vera idea peculiare del gioco di Conte.

infortunio vidal
Fonte: @kingarturo23oficial (Instagram)

La metamorfosi è però ancora imperfetta: la Juventus sconfigge Milan e Inter, ma perde ancora troppi punti per strada, pur rimanendo imbattuta. Il 27 novembre contro il Napoli, per necessità (manca Marchisio infortunato) Antonio Conte opta per alzare i terzini e disegna un 3-5-2: è la prima apparizione di un modulo che verrà riproposto qua e là nel corso della stagione del suo primo scudetto, per poi consolidarsi nell’annata seguente e diventare il modulo di Conte.

Un calcio di mediazione

LEGGI ANCHE: Pirlo contro Conte: il confronto tra le loro Juventus

Il tecnico pugliese sembra ormai quasi l’opposto di quello conosciuto negli inizi di carriera: il suo gioco si è fatto più conservativo, meno offensivo, più calcolatore. Ma non c’è stato alcun passo indietro; i principi sono rimasti gli stessi: le squadre di Conte continuano a costruire i proprio successi sull’intensità del pressing, sui movimenti degli esterni (se prima erano gli scambi tra difensori e attaccanti nel 4-2-4, oggi sono i terzini alti a tuttocampo come Hakimi) e sui difensori centrali che impostano il gioco (è a lui che si deve l’ascesa di Bonucci, i cui eredi nerazzurri oggi sono De Vrij e Bastoni).

Nell’estate del 2016 Marti Perarnau affermava che l’Italia di Conte praticava il gioco di posizione, solo declinato in una nuova versione, mediata con un calcio tradizionalmente più italiano: “Non è un gioco di posizione sofisticato, ortodosso e accademico, quindi risulta più difficile da percepire e analizzare, però contiene tutti i princìpi e li mette in pratica con maestria”.

LEGGI ANCHE: Conte ha capito (finalmente) come ottimizzare la sua Inter

Dall’Italia al Chelsea all’Inter, la storia tattica di Antonio Conte è quella della ricerca di una via di mezzo, quel “giusto compromesso” paventato in chiusura del post di febbraio su Instagram. È un allenatore che conosce l’ambiente in cui lavora, e sa che in Italia si passa dalle crociate contro la costruzione dal basso a quelle in favore del bel gioco della prima in classifica, a cui lui risponde in maniera studiatamente pragmatica. “L’importante è lo scudetto. L’estetica, se arriva bene, se no amen; poi andremo tutti a farci un lifting“.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Antonio Conte (@antonioconte)

LEGGI ANCHE: Perché la Cina ha smesso di scommettere sul calcio

Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: InstagramFacebookTwitter e Flipboard! Inoltre, ascolta il nostro Podcast su Spotify!

Potrebbe interessarti anche:

Check out other tags:

Gli articoli più letti