venerdì, Marzo 29, 2024

L’addio di Giroud fa orfano il Milan

Olivier Giroud sta organizzando la sua uscita...

Perché la Juventus deve tenere Soulé

Soulé è considerato da mesi come un...

Koopmeiners dice addio all’Atalanta: quali le destinazioni?

Teun Koopmeiners ha annunciato che a fine...

Come vanno interpretate le parole di Agnelli all’assemblea dell’ECA

OpinioniCome vanno interpretate le parole di Agnelli all'assemblea dell'ECA

Andrea Agnelli ha parlato davanti ai membri dell’ECA facendo il punto sul calcio che sarà. Come dobbiamo interpretare le sue parole?

LEGGI ANCHE: Cos’è la Superlega Europea e perché c’è il veto della FIFA

Nella giornata di lunedì 8 marzo Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è tornato a parlare del calcio che sarà. Lo ha fatto davanti all’assemblea dell’ECA, riunita per fare un po’ il punto della situazione sul momento delicato che il calcio mondiale sta vivendo, nelle vesti di presidente e dunque figura di riferimento di un ente che, volenti o nolenti, nei prossimi anni rivoluzionerà lo sport più bello del mondo.

LEGGI ANCHE: Partite di oggi in tv: a che ora e dove vedere

Andrea Agnelli ha toccato tanti temi, tra i quali figura quello molto importante del tifoso come cliente e fruitore finale di un prodotto che, a suo dire, al momento non offre quello che dovrebbe, non riuscendo a mettere il tifoso stesso al centro di tutto. Parole, quelle di Andrea Agnelli, che risuonano stonate alle orecchie del tifoso medio nostalgico, ma che nello stesso tempo dovrebbero essere recepite per quello che sono: un punto di vista da non poter (più) bypassare.

LEGGI ANCHE: Cosa ci fa Lukaku in uno spot per l’azienda degli Agnelli

Andrea Agnelli all’ECA: “Riaccendere l’interesse per il calcio”

LEGGI ANCHE: A quanto ammonta la clausola rescissoria di Haaland?

Andrea Agnelli ha sciorinato qualche dato sparso sulla perdita di fidelizzazione al prodotto: “Se guardiamo alle ricerche – ha detto – un terzo degli appassionati segue due club a livello globale, il il 10% seguono i giocatori e non i club, due terzi seguono le gare perché attratti dai grandi eventi, il 40% della fascia di età 16/24 non ha alcun interesse nel calcio. È molto diverso da quanto accadeva fino a qualche anno fa”.

andrea agnelli
Fonte Immagine: @calciomercato.com.official (Instagram)

Infatti, si è persa una fetta importante di pubblico giovane, la cosiddetta Generazione Z perché “semplicemente ci sono molte partite non competitive a livello nazionale e internazionale e questo non cattura l’interesse dei tifosi. I tifosi non possono essere presi per garantiti”, ha concluso il presidente della Juventus, ma vanno “invogliati a interessarsi al prodotto“. Una presa di posizione decisa, che farà discutere ma anche riflettere.

LEGGI ANCHE: La Juventus e la crisi: Agnelli traccia la strada

I motivi dell’emorragia

LEGGI ANCHE: Stipendi Juventus 2020/21: quanto guadagnano i bianconeri

Ma perché si è arrivati a tanto? Innanzitutto, va detto che il calcio è uno sport televisivamente godibile, soprattutto grazie alle tecnologie odierne. Il fatto che il tifoso sfrutti sempre più le suddette, fa si che molti abbiano completamente abbandonato lo stadio o, come nel caso dei giovanissimi, non ci abbiano nemmeno mai messo piede.

D’altronde, il nuovo millennio è stato inaugurato da mille regole, la maggior parte delle quali discutibili, che hanno reso l’andare allo stadio una vera e propria impresa. Non basta comprare il biglietto, magari decidendolo all’ultimo minuto, ma bisogna organizzarsi giorni prima con documenti e quant’altro fino a quando, il giorno della partita, ci si deve presentare ore prima per controlli e burocrazia, per poi vedere tendenzialmente male la partita.

LEGGI ANCHE: Stadi di proprietà: quali squadre ne hanno uno?

Questo ha portato molte persone, soprattutto famiglie, ad allontanarsi dallo stadio. A tutto questo possiamo aggiungere il caro prezzi per certi stadi e in relazione a certi big match di cartello. Guardare la partita in tv costa meno e la si segue meglio. La conseguenza quindi è quella di aver sperperato un paio di generazioni, come sostiene Andrea Agnelli. Tutti questi fattori hanno portato a un disinnamoramento collettivo da non sottovalutare, anche se a livello mondiale ci sono alcuni brand cresciuti a dismisura.

LEGGI ANCHE: Quale ruolo ricopriva Maurizio Lombardo alla Juventus

La riforma è necessaria, anche in Italia

LEGGI ANCHE: Ha davvero senso parlare dell’esonero di Pirlo?

Quando Andrea Agnelli parla di partite poco appetibili, però, bypassa un discorso che l’Italia – entrando nel merito del nostro paese – avrebbe dovuto fare seriamente da anni, che ovviamente riguarda un profondo restyling dal punto di vista del format dei campionati. Più squadre significa minore competitività: questo Agnelli non lo menziona, ma è lo stesso identico ragionamento che sta alla base della tanto bramata Superlega.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da ECA (@ecaeurope)

Riducendo il numero di squadre professionistiche si farebbe già un deciso passo avanti, così come sarebbe civile sedersi a un tavolo per ridiscutere seriamente dei criteri di ridistribuzione dei diritti tv, gestiti in maniera totalmente sbilanciata e sempre a favore delle solite note. Questo ha portato molti club a vivacchiare, influendo sull’equilibrio della Serie A. Anche all’estero si stanno ponendo di questi problemi e, visto che “si arriverà a giocare molte più partite”, l’intervento si renderà necessario.

LEGGI ANCHE: Serie A a confronto: la classifica dopo ventisei giornate

Il resto deve farlo la testa del tifoso, che nel 2021 deve necessariamente cambiare a livello di prospettive, accettando il fatto che il calcio è una delle aziende più redditizie del mondo e che quindi sarà sempre, in primis, un discorso legato al business. Passione e soldi sono comunque obiettivi che possono essere perseguiti di pari passo, delineando strategie e portandole avanti con coerenza e sostenibilità. Il resto, oggi, rimane cibo per nostalgici.

Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: InstagramFacebookTwitter e Flipboard!

Potrebbe interessarti anche:

Check out other tags:

Gli articoli più letti