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11 settembre 2001, il calcio in Europa non si fermò

Champions League11 settembre 2001, il calcio in Europa non si fermò

Nonostante le notizie che arrivavano dagli Stati Uniti, l’11 settembre del 2001 il calcio europeo decise di non fermarsi.

Sono passati vent’anni da quei fatti che sconvolsero il mondo intero, segnando storicamente l’inizio del nuovo secolo.

Alle 8:46 dell’11 settembre 2001, un aereo dell’American Airlines si schianta contro la Torre nord del World Trade Center, seguito diciassette minuti più tardi da un altro aereo che colpisce, invece, la Torre Sud.

I due edifici resistettero per quasi due ore alle fiamme e ai continui cedimenti strutturali, per arrivare poi a sbriciolarsi su sé stessi e a portarsi con sé 2753 vittime accertate.

Mentre il mondo intero era in lutto, il calcio europeo decise di non fermarsi, disputando regolarmente la prima giornata dei gironi di Champions League.

11 settembre
fonte immagine: profilo Ig @ostinato_amore_asr

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11 settembre 2001, le partite di Champions

Durante quella serata surreale, furono le due squadre romane ad essere impegnate nei match d’esordio della massima competizione europea.

La Roma ospitava il Real Madrid, per una sfida che aveva suscitato una spasmodica attesa tra i tifosi giallorossi e che segnava il ritorno nella competizione del club dopo la finale persa contro il Liverpool nel 1984.

La partita dell’11 settembre finì 2-1 in favore degli spagnoli, ma nel post partita non mancarono le polemiche contro la decisone di aver disputato il match: Totti dichiarò che ad un certo punto la squadra fosse sicura di non scendere in campo, mentre il presidente Franco Sensi fu molto più duro, criticando apertamente le scelte della UEFA:

“Quello che è successo negli Stati Uniti è incredibile. E’ dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che non si vedevano scene di questo genere. Una tragedia così grande meritava forse un’interruzione del calcio”

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Come detto, anche la Lazio scese in campo quell’11 settembre: i biancocelesti affrontarono ad Istanbul il Galatasaray, assistendo ad una scena abbastanza incredibile. I tifosi di casa fischiarono il minuto di silenzio, generando un certo sgomento. Nel post partita sarà l’allenatore Fatih Terim a buttare acqua sul fuoco, affermando che quei fischi erano, forse, una forma di protesta contro i terroristi.

Il giorno dopo la Juve avrebbe dovuto giocare ad Oporto, facendo anche lei il suo esordio stagionale in Champions League. Dopo le partite del martedì sera però, il giorno dopo le istituzioni calcistiche europee subirono pesanti critiche, sia dal mondo politico che dall’opinione pubblica, decidendo così di annullare i match previsti per la giornata. Tutto con circa 24 ore di ritardo.

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